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Romeo (Sic): “Su farmaci inibitori PCSK9 basta limitazioni dal Ssn”

ROMA - Un convegno incentrato su due

Pubblicato:17-12-2016 16:17
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:26

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ROMA – Un convegno incentrato su due problematiche: “Le nuove linee guida sul colesterolo, e la disponibilità di nuovi farmaci che sono inibitori del Pcsk9, per raggiungere quel target che abbiamo stabilito come società di Cardiologia sulle linee guida, cioè i valori tra 70 e 100 milligrammi per decilitro di Ldl. Settanta per i pazienti ad alto rischio e 100 per quelli a rischio intermedio/basso”. Lo ha detto il presidente della società italiana di Cardiologia, Francesco Romeo, a margine del 77esimo congresso della Sic all’Hotel Cavalieri di Roma.

“Per raggiungere questo target- ha aggiunto Romeo- purtroppo in alcuni soggetti non riusciamo a farlo con le statine, quindi abbiamo la possibilità di utilizzare questi farmaci. Noi li stiamo già utilizzando nel mondo reale, ma per problemi ‘regolatori’ non sono stati registrati come erogabili dal Sistema sanitario nazionale. Quindi stiamo iniziando a trattare quei pazienti dei quali abbiamo la quasi certezza che un domani saranno tra quelli ammessi dal Ssn ad usufruire di questo perché hanno delle forme di dislipidemia genetica familiare che non raggiunge il target con la normale statina o i pazienti che non possono utilizzare le statine per problemi di intolleranza. L’altro grande problema su cui voglio focalizzare l’attenzione è relativo al fatto che noi stiamo diventando il fanalino di coda del trattamento delle valvulopatie per via percutanea”.


Non è accettabile- ha sottolineato ancora lo specialista- mettere un limite al numero di pazienti, scartandone altri. Non possiamo concepire il concetto dello scarto, e questo ce l’ha ricordato anche il Santo Padre. Non possiamo dire che metteremo 70 valvole, come è stato detto nel mio ospedale, e se arriva il 71esimo io ho sforato il budget. Il problema è che contemporaneamente allo sviluppo di nuovi farmaci e di nuove tecnologie costose, c’è la tendenza a ridurre l’erogabilità del Ssn. La scelta politica del tipo di sistema è importante. In un momento in cui abbiamo a disposizione farmaci attivi salvavita è chiaro che dobbiamo determinare una appropriatezza delle indicazioni ma non possiamo escludere chi ne ha bisogno”.

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