NEWS:

Bce: Area euro, la ripresa continua. Italia in difficoltà per l’occupazione

In Italia, "la crisi ha esercitato un impatto avverso ben più persistente sull’occupazione complessiva, che è rimasta pressoché invariata, in controtendenza rispetto all’insieme dell’area dell’euro

Pubblicato:17-12-2015 10:28
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:43

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA  – Nel terzo trimestre del 2015 il pil in termini reali è aumentato dello 0,3 per cento sul periodo precedente, dopo un incremento dello 0,4 per cento nel secondo trimestre; questa evoluzione è ascrivibile al protratto contributo positivo dei consumi insieme all’andamento più moderato degli investimenti e delle esportazioni. I dati delle indagini congiunturali più recenti indicano il perdurare dell’espansione del prodotto in termini reali per l’ultimo trimestre dell’anno. Lo spiega la Bce nel bollettino economico.

bce

Le proiezioni macroeconomiche per l’area dell’euro formulate in dicembre dagli esperti dell’Eurosistema prevedono una crescita annua del pil in termini reali pari all’1,5 per cento nel 2015, all’1,7 per cento nel 2016 e all’1,9 per cento nel 2017. Rispetto all’esercizio condotto in settembre dagli esperti della Bce, le prospettive per l’espansione del prodotto risultano sostanzialmente invariate.


L’IMPATTO DELLE SPESE PER I RIFUGIATI – L’afflusso di rifugiati dovrebbe incidere sulla posizione di bilancio di alcuni paesi. I costi immediati per le finanze pubbliche dell’afflusso di rifugiati dovrebbero essere rilevanti nei paesi maggiormente interessati, mentre in altri paesi dell’area dell’euro, attraverso i quali i profughi transitano verso la loro destinazione finale, l’impatto dovrebbe essere modesto. Le stime dei costi potenziali necessari sono state pubblicate per alcuni paesi nell’ambito dei documenti programmatici di bilancio per il 2016, ma sono soggette a elevata incertezza. Per il 2016 vanno dallo 0,35 per cento del pil in Austria, allo 0,2 per cento in Italia e in Germania fino allo 0,1 per cento in Belgio e in Slovenia.

E’ probabile che la spesa pubblica aumenti in alcune parti dell’area dell’euro, a seguito delle misure adottate a sostegno dei rifugiati.

L’OCCUPAZIONE IN ITALIA – In Italia, “la crisi ha esercitato un impatto avverso ben più persistente sull’occupazione complessiva, che è rimasta pressoché invariata, in controtendenza rispetto all’insieme dell’area dell’euro e alle sue economie più piccole”.  Nel caso dell’Italia, l’incremento del numero di occupati (più modesto) è dipeso per il 63 per cento da posizioni a tempo parziale.

 

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it