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Scuola, la protesta degli studenti arriva al Miur: “Riprendiamoci i nostri diritti”

Nella giornata nazionale per il diritto allo studio del 17 novembre, circa un migliaio di ragazzi sono tornati a mettere sotto accusa il sistema scolastico

Pubblicato:17-11-2017 11:59
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:54

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ROMA – “Lotta per la scuola, riprendiamoci i nostri diritti“. Con questo striscione alla testa del corteo, è partita la protesta degli studenti a Roma che si sono nuovamente mobilitati da Piramide in direzione Miur.

In occasione della giornata nazionale per il diritto allo studio del 17 novembre, circa un migliaio di ragazzi sono tornati a mettere sotto accusa il sistema scolastico. Sul banco degli imputati i finanziamenti al settore “assolutamente insufficienti” contenuti nella legge di Bilancio in questi giorni all’esame delle Camere, l’alternanza scuola lavoro, l’edilizia scolastica e ‘l’immancabile’ legge 107 su La Buona Scuola.

Da alcuni studenti, prima della partenza del corteo, anche un flash mob molto particolare. Alcuni ragazzi infatti sono rimasti in slip e boxer come forma di protesta contro le politiche sul settore “che lasciano in mutande la scuola”.


Come sempre tanti gli striscioni che accompagnano la protesta e a farla da padrone è il cantautore De Andrè e i suoi slogan rivisitati. Su tutti: “Dai ministri non nasce niente, dalla scuola nascono Fiori” o “vi credete assolti ma siete sempre coinvolti”. E ancora, “Porte, tetti e finestre senza fondi, il nostro tetto è celeste”. Infine, dalle cassi immancabili a tutto volume ‘Bella ciao’ e Modena City Ramblers.

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