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Forum delle Risorse Umane, a Milano tra tecnologia e nuova cultura del lavoro

Prende il via il principale appuntamento italiano annuale organizzato da Comunicazione Italiana con la Regione Lombardia, dedicato ai temi del lavoro e della gestione del capitale umano

Pubblicato:17-11-2017 10:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:54

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MILANO –  Prende il via negli spazi dell’auditorium di Palazzo Lombardia a Milano la nona edizione del Forum delle Risorse Umane, il principale appuntamento italiano annuale organizzato da Comunicazione Italiana in collaborazione con Regione Lombardia, dedicato ai temi del lavoro e della gestione del capitale umano.

Un’occasione dove manager e professionisti del settore delle risorse umane possono formarsi e dialogare con la comunità politica, economica, scientifica e sociale del paese. Si tratta dell’unico evento del settore a partecipazione gratuita, ove si incontrano aziende, istituzioni, PA, business school, associazioni di categoria e sindacati.


Dibattiti, innovation speech, tavole rotonde, gruppi di approfondimento, workshop tematici, incontri tra aziende e potenziali clienti, benchmarking group e interviste hanno caratterizzato la prima giornata, giovedì 16.

Molte le personalità presenti, tra cui spiccano l’ex ministro Elsa Maria Fornero, il direttore d’orchestra Daniele Agiman, l’ad di Eni Corporate University Marco Coccagna, l’assessore regionale lombardo alla Formazione e al Lavoro Valentina Aprea e il direttore generale della Regione Lombardia Gianni Bocchieri.

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Il tema centrale di questa nona edizione nasce dalla riflessione che illustra come i modelli organizzativi basati sulla valorizzazione del ‘know how’ e delle competenze analitiche (knowledge economy), “stiano evolvendo verso una nuova cultura del lavoro in grado di mettere al centro dei propri processi decisionali l’essere umano e la propria dignità”.

In questo scenario le cosiddette tecnologie intelligenti, che incarnano il vettore di cambiamento, si pongono a metà strada fra l’individuo e l’ambiente che lo circonda, offrendo gli strumenti per delineare una nuova concezione di economia e di lavoro. La risposta delle tecnologie, infatti, non solo incide sulla produttività e sulla crescita delle imprese ma trasforma il modo stesso in cui si lavora e si vive. “Creatività, carattere, passione e spirito collaborativo sono tratti distintivi dell’uomo che, affianco alla tecnologia, determinano il vantaggio competitivo presente e futuro delle organizzazioni”: su queste basi prende vita la Human Economy, su questi temi si sviluppa il Forum

. Un’occasione per confrontarsi e chiedersi in che modo sfruttare questo potenziale, e quali comportamenti da adottare da parte delle aziende. A queste e ad altre domande, si cercherà una risposta al Forum: 100 esperti si confronteranno con la vasta business community dell’Italia che lavora e cercheranno un’interpretazione alimentando il dibattito su quelli che sono i concetti chiave del cambiamento. A chiusura dell’evento, il comitato di indirizzo del Forum farà sintesi dei contenuti espressi con un “manifesto” divulgando le tematiche con le “parole chiave” più rilevanti dell’anno, e più “votate” dal pubblico di specialisti del settore.

CALZA: CHI PENSA AL CARTELLINO VERRÀ DIVORATO DA ROBOT

A detta dell’avvocato e partner di Dentons Aldo Calza l’obiettivo del modo delle Risorse Umane “ora è trovare un ruolo nuovo al capitale umano e dare uno scopo ai giovani per fargli capire che non finirà tutto in mano ai robot.


“Oggi- dice- chi emerge è chi ha passione e voglia di divertirsi, invece chi lavora come una volta con noia fastidio e cartellino da timbrare sicuramente verrà divorato dall’intelligenza artificiale”.

Calza, intervenuto a margine del Forum delle Risorse Umane a Milano spiega con una battuta l’indirizzo che il mondo del lavoro sta tentando di imboccare di fronte alla nuova rivoluzione tecnologica: “Quasi tutti i giorni ci sono il 50% di convegni che parlano di risorse umane e 50% di convegni che parlano di intelligenza artificiale. Dobbiamo vedere chi vince dei due- conclude- e noi cerchiamo di tenere in piedi quello delle risorse umane”.

DE VITA: TECNOLOGIE SONO UN AIUTO, MA LE PERSONE FANNO VINCERE LE IMPRESE

“Le tecnologie aiutano, ma sono le persone quelle che con il livello giusto di competenze e con il livello giusto di motivazione poi faranno vincere la sfida alle rispettive aziende. Ai giovani dico di avere tanta passione e curiosità perché così ci si avvicina alle cose nuove nel mondo e quindi c’è più probabilità di saper captare le attività professionali più consone a se stessi”. È il commento di Donatella De Vita, responsabile della Formazione e Welfare di Pirelli Tyre.


Nell’ambito della direzione risorse umane sta finalmente riprendendo centralità la persona”, sottolinea De Vita. D’altronde “è curioso come proprio una funzionaria delle risorse umane debba dire questo- prosegue- perché sembra quasi aver contravvenuto a una regola fino ad oggi, ma in realtà è stato un po’ così, il tecnicismo ci ha pervaso, mentre adesso stiamo nuovamente tornando a mettere al centro le persone, questo perché sono loro a fare la differenza”, conclude.

AD ENI: NON ESISTE DICOTOMIA TRA TECNOLOGIA E PERSONE

“Non esiste a mio avviso una dicotomia tra tecnologia e persona. In particolare il problema non è tanto la bulimia dei mezzi delle informazioni e delle risorse, quanto la capacità per un’azienda di avere una finalità, un indirizzo, dei valori e una cultura che diano la possibilità di trarre il meglio da questa ricchezza di informazioni. Quando questo si riesce a fare ecco che la tecnologia diventa un forte driver di miglioramento dei processi operativi e della capacità delle persone di incidere positivamente sulle attività aziendali”. È il commento dell’ad di Eni Corporate University Marco Coccagna, ospite del nono Forum delle Risorse Umane.


Coccagna, intervistato a margine dell’evento, ha riservato alcuni consigli ai giovani che volessero approdare nel mondo Eni: “Direi ai ragazzi che vogliono lavorare in Eni che questa è una palestra importante per sviluppare le competenze- conclude- non solo quelle tecniche ma quelle personali, quelle che poi fanno la differenza in termini organizzativi”.

ROTONDI: “FOCALIZZARSI SUL CONCETTO DI IMPARARE PER IMPARARE”

“Una volta si cercava di immaginare come imparare un mestiere, e quindi era un processo di acquisizione di competenze, oggi le competenze necessarie al lavoro cambiano in maniera rapidissima e quindi forse bisogna focalizzarsi sul concetto di imparare ad imparare”, questo “per essere pronti a cambiare molto rapidamente come questo mercato oggi ci indica”. Sono le parole di Francesco Rotondi, avvocato e Giuslavorista, oltre che socio fondatore dello studio legale LabLaw, intervistato a margine del Forum delle Risorse Umane.


A detta di Rotondi questo “è un mondo che cambia e il cambiamento impone delle riflessioni, delle riflessioni che però non devono preoccupare perché il progresso è un mutamento ma è qualcosa che è già avvenuto nei secoli scorsi”. Secondo il giuslavorista “dobbiamo però riflettere sulle modalità con le quali si dovrà costruire il giovane scolaro, affinché diventare un giovane lavoratore dipendente o non, e soprattutto che abbia in mano tutti gli strumenti, più che le competenze”. E a proposito di giovani, il consiglio di Rotondi è molto semplice e si racchiude in due parole: passione e dedizione. Concetti lineari “che fanno ottenere qualsiasi risultato in qualsiasi settore”, dice. Secondo il giuslavorista infatti “non ci sono modalità diverse in base al settore in cui si immagina di arrivare”, ma “c’è un substrato di dedizione e passione”, grazie al quale si può “superare ogni ostacolo che inevitabilmente si pone in qualsiasi carriera”.

BONFIGLIO: WELFARE AZIENDALE SARÀ SEMPRE PIÙ ROSEO

“Un dipendente, oggi in Italia, convertendo il proprio premio dal denaro al welfare, può permettersi di acquistare viaggi, vacanze, biglietti per il cinema, buoni spesa, rimborsi per le spese di istruzione dei figli e per quelle che riguardano la sanità integrativa e versare alla previdenza”. Sono le parole del direttore commerciale di Easy Welfare, Nelly Bonfiglio.


“Ci aspettiamo cambiamenti anche per gli anni futuri”, prosegue Bonfiglio, che delinea quali sono le attività di Easy Welfare: “Oltre a lavorare con i contratti sindacali nazionali (accordi di secondo livello) abbiamo spinto moltissimo affinché i rinnovi dei contratti mettessero a disposizione delle quote welfare on top che vengano erogate unilateralmente dall’azienda al dipendente”, aggiunge. D’altronde “il futuro del welfare aziendale finalmente è sempre più roseo in Italia con cambiamenti normativi molto importanti grazie alla legge di Stabilità 2016-2017, che ha messo a disposizione delle aziende e dei dipendenti la possibilità di scegliere se convertire il premio di risultato in denaro o in beni e servizi”.

UVA: PER I GIOVANI IL LAVORO AUMENTERÀ GRAZIE A AZIENDE CLASSICHE


A detta del Senior Director Emea Marketing Program at Adp, Nicola Uva, “le opportunità di lavoro aumenteranno per i giovani perché fino a qualche anno fa potevano entrare più facilmente nelle aziende di innovazione mentre oggi si aprono opportunità anche nelle aziende più classiche”. Dunque a detta di Uva, intervistato a margine della nona edizione del Forum delle Risorse Umane, consiglia ai ragazzi di non fossilizzarsi sul lavoro futuristico ma “di ampliare la gamma di aziende a cui si rivolgono”. Ampliare la gamma significa soprattutto, per Uva, “guardare alle aziende classiche, come quelle che lavorano le materie prime”, questo perché “in quelle realtà c’è più bisogno di nuove competenze e i ragazzi- conclude- avranno più possibilità di essere valorizzati”.

IURATO: VA RECUPERATO TERRENO SULL’INTERAZIONE DIGITALE


“Tutti noi quando siamo consumatori o quando navighiamo sui social interagiamo tra di noi da un punto di vista digitale mentre le aziende in questo caso sono un po’ alla rincorsa. In questo caso la rivoluzione è arrivata prima nella vita quotidiana e dopo nella realtà aziendale. Noi come risorse umane dobbiamo soltanto velocizzare il tempo che abbiamo perso”. Sono le parole di Pietro Iurato, direttore delle risorse umane di Sap, intervistato a margine del Forum delle Risorse Umane che si è svolto a Palazzo Lombardia, a Milano.

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