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Asi-Esa-Regione, 500.000 euro per startup aerospazio

Promuovere la creazione di startup digitali, il primo incubatore di questo genere in Italia

Pubblicato:17-11-2016 14:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:19

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asi_esa_regione03ROMA – Mezzo milione di euro per finanziare progetti di trasferimento tecnologico dal settore aerospaziale a fini industriali, e per promuovere la creazione di una generazione di startup digitali basate sul libero accesso ai dati di osservazione della Terra con sistemi satellitari. Li mettono su piatto Asi e Regione Lazio, con la collaborazione dell’Esa, per quello che è il primo incubatore di questo genere in Italia. Stamani il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Roberto Battiston, e il direttore dello European Space Research and Technology Centre (Estec) dell’Esa, Franco Ongaro, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa a conferma del comune impegno a cofinanziare il programma di incubazione Esa Bic Lazio, finalizzato a sostenere l’avvio di iniziative imprenditoriali innovative, provenienti dall’ecosistema regionale della ricerca spaziale. L’iniziativa, sostenuta dalla Regione Lazio, rientra nel quadro della implementazione della Strategia di specializzazione intelligente (Smart Specialization Strategy o S3) del Lazio e si inquadra nell’ambito del programma comunitario Horizon 2020. Hanno partecipato all’evento l’assessore allo Sviluppo economico e Attività produttive della Regione Lazio, Guido Fabiani, il direttore dello European Space Research Institute (Esrin) dell’Esa, Josef Aschbacher.

“Con queste iniziative vogliamo favorire l’innovazione, sostenere il trasferimento tecnologico dalla ricerca all’impresa, valorizzare i talenti, promuovere le startup e le nuove imprese sul territorio, mantenere il Lazio agganciato ai settori più avanzati dell’economia globale e sostenere il protagonismo internazionale delle nostre imprese” ha dichiarato Fabiani. “In questo contesto– ha continuato- la Regione Lazio svolge pienamente il proprio ruolo di ente di programmazione e non di mera gestione delle risorse, mettendosi a disposizione del tessuto produttivo e del mondo della ricerca. Obiettivo della Regione è quello di valorizzare tutte le potenzialità presenti nel sistema produttivo, mettendo in campo una molteplicità di risorse e di iniziative”. Il Lazio è la prima e unica regione italiana a ospitare un incubatore dell’Agenzia Spaziale Europea.

Dopo il successo dei primi due protocolli, grazie all’accordo di oggi potrà partire una nuova Call rivolta alle startup e ai ricercatori, che sarà finanziata per 250.000 euro dalla Regione e per 250.000 da un contributo Asi. Un totale di 500mila euro per supportare l’avvio di imprese che intendono applicare know how, tecnologie e dati di derivazione spaziale in altri settori di attività. L’avviso è destinato ad aspiranti imprenditori, ricercatori, professori universitari e personale tecnico di organismi di ricerca o di università (pubblici e privati) e imprese in fase di startup, con non oltre 5 anni di vita, e il finanziamento massimo ricevibile è di 50mila euro per ogni singolo progetto.


L’obiettivo è produrre un effetto moltiplicatore dei successi ottenuti nelle due precedenti edizioni – che hanno portato ad avere 20 startup tecnologiche avviate con successo sul mercato e con una valorizzazione economica delle attività di ricerca e sviluppo, grazie al deposito e all’utilizzo di nuovi brevetti alla base dei progetti imprenditoriali – e di attrarre imprenditori attivi nell’area dell’Osservazione della Terra, stimolando la creazione di una nuova generazione di startup digitali basate sul libero accesso ai dati provenienti dalla costellazione dei nuovi satelliti Sentinel del Programma europeo Copernicus. I vincitori saranno ospitati ed assistiti presso ITech (Spazio Attivo Roma Tecnopolo) di Bic Lazio, in via Giacomo Peroni 442-444, per un periodo di due anni.

All’interno di ITech le startup saranno supportate dai tutor di Bic Lazio e riceveranno un riscontro tecnico dai mentor dell’Esa e dell’Asi, attraverso le proprie competenze e il proprio network. “Siamo molto contenti perché è stato sicuramente uno dei primi accordi del genere in Europa. Sicuramente il primo Italia- ha detto Franco Ongaro, direttore dell’Estec dell’Esa- Ha dimostrato negli scorsi anni di funzionare molto bene. Stamattina abbiamo visto delle idee straordinarie di ditte che hanno un grande futuro. È un piacere poter rinnovare l’impegno. Queste imprese avranno il supporto del centro di osservazione dello spazio dell’Esa, che è più vicino, e dell’Estec che è più remoto ma dove c’è tutta la competenza tecnologica dell’Esa”.

di Flavio Sanvoisin, giornalista

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