NEWS:

Il Patto di Cagliari, Renzi: “E’ svolta per ripartire”

Il presidente del Consiglio oggi a Palazzo Vice Regio firma l'accordo da 168 milioni di euro insieme al sindaco Massimo Zedda

Pubblicato:17-11-2016 12:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:19

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

patto_per_cagliari1CAGLIARI – “Abbiamo la necessità di far ripartire lo sviluppo del Mezzogiorno e delle isole, e penso che la Sardegna abbia in questo senso potenzialità stepitose. Il Patto di Cagliari va in questa direzione: rappresenta il desiderio di rimettere in moto questo Paese”. Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che oggi a Palazzo Vice Regio ha firmato il Patto di Cagliari da 168 milioni insieme al sindaco Massimo Zedda. Presente alla cerimonia anche il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti. Al suo arrivo il premier è stato accolto da uno sparuto gruppo di ambientalisti, guidati da Angelo Cremone di Sardegna Pulita, che lo hanno contestato per la riforma costituzionale, prendendo di mira anche Pigliaru per le politiche energetiche.

Gli echi della contestazione non sono arrivati però nella Sala principale del blindatissimo Palazzo Vice Regio, dove Renzi ha potuto fare il suo breve intervento senza problemi. “L’Italia è spaccata in due, questo non é accettabile- spiega- e questo Patto rappresenta una svolta. Confermo gli impegni e invito a lavorare su alcune scelte strategiche, in particolar modo sulla banda larga. Invito però anche a fare una riflessione sul racconto del nostro Paese“.

Quando Zedda dice “che a Cagliari, a pochi chilometri dalla città, è possibile ammirare i fenicotteri rosa, dice una cosa che non tutti sanno- continua- è la dimostrazione che la comunicazione è importante e allora dobbiamo smettere di dire che non funziona niente. Dobbiamo recuperare fiducia e il Patto va in questa direzione: non deve essere visto come una lista della spesa, ma è una scommessa. L’Italia ci crede, speriamo anche i cittadini sardi“.


Dopo la firma dell’accordo, Renzi si sposta all’aeroporto di Elmas, dove incontrerà una delegazione di lavoratori di Alcoa e Eurallumina, e da qui prenderà il volo per Alghero. Nella tappa nel nord dell’isola è prevista una breve visita nel Polo tecnologico di Terna a Codrongianos, per poi andare a Sassari per il comizio per il referendum previsto per le 13.30. Successivamente il premier alle 15.30 incontrerà una delegazione di Anci Sardegna, che ha ottenuto un confronto con il presidente del Consiglio dopo la grande manifestazione dei sindaci a Cagliari dell’11 novembre contro i vincoli di bilancio.

di Andrea Piana, giornalista professionista

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it