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Comitato dei cittadini: “Oltre 500 migranti ammassati in via Cupa”

"Occupato di nuovo ex centro Baobab, prefetto intervenga"

Pubblicato:17-09-2016 13:19
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:04

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baobabROMA – “Nella notte tra venerdì e sabato sono stati oltre 500 gli immigrati contati dai residenti in Via Cupa”. Lo fa sapere, in una nota, il Comitato Cittadini Stazione Tiburtina. “Gli attivisti, capendo che hanno ormai licenza di fare qualsiasi cosa, hanno “occupato” nuovamente l’ex centro Baobab che gestivano in precedenza insieme al noto Salvatore Buzzi, la parola occupato la scriviamo tra virgolette visto che stranamente gli attivisti sono in possesso delle chiavi del centro- continua il Comitato- Le chiavi dallo sgombero avvenuto lo scorso anno erano in possesso del Comune di Roma nonostante la sentenza del Tar che lo intimava a riconsegnarle ai legittimi proprietari, qualcuno dal Comune deve spiegare come hanno fatto queste chiavi a finire in mano agli attivisti.

Confidiamo che sia solo una casualità e che non ci sia una complicità istituzionale in questa occupazione, sarebbe un fatto troppo grave di cui dovrebbe rispondere la sindaca Raggi”.

Di sera in sera vediamo il numero dei migranti crescere, se continuano di questo passo a breve torneranno ad essere oltre mille con situazioni simili a quelli dello scorso anno quando sfondarono quota millecinquecento- conclude il Comitato- Nei giorni scorsi infatti, saltato il tavolo di trattativa con il Comune di Roma per ottenere un immobile in concessione, gli attivisti di Baobab hanno annunciato che avrebbero ammassato in Via Cupa numeri ingestibili di migranti, una minaccia che stanno mettendo in pratica grazie alla loro rete che gestisce il traffico umano fin dall’Eritrea sulla pelle di cittadini e imprenditori della zona.


La Prefettura intervenga con uno sgombero prima che sia troppo tardi e chi sta rovinando la vita ai residenti con il traffico di migranti venga immediatamente consegnato alla giustizia. Nei prossimi giorni intraprenderemo azioni di grande risonanza mediatica per chiedere una soluzione definitiva a questa questione”.

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