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Diabete, arriva la nuova penna con un click a settimana

ROMA - Basta un “click”, una volta alla settimana. Drastica riduzione della somministrazione quotidiana di pillole, addio alle

Pubblicato:17-09-2015 11:52
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:33

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ROMA – Basta un “click”, una volta alla settimana. Drastica riduzione della somministrazione quotidiana di pillole, addio alle trenta o perfino sessanta iniezioni al mese di insulina: la cura del diabete di tipo 2 passa da una nuova “penna”, discreta e facilissima da usare, messa a punto anche in Italia per una terapia finalmente efficace, sicura, ben tollerata e comoda da usare per chiunque. L’European Medicines Agency ha concesso l’autorizzazione all’immissione in commercio circa un anno fa e la penna arriverà a breve in tutta Europa, Italia compresa: a oggi nel nostro Paese è in fase di valutazione da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco, che ha già rilasciato le autorizzazioni per avviarne la produzione, e rappresenta più di una speranza per il milione e mezzo di diabetici che abbandonano le cure o le seguono male perché sono troppo complicate o ne temono gli effetti collaterali. Una “rivoluzione” che libera le persone con diabete consentendo loro di dimenticare quasi di essere malati: per un buon compenso glicemico basterà semplicemente premere un pulsante senza neppure vedere un ago o dover imparare a usare una siringa. La nuova penna, che sarà prodotta in Italia e distribuita in Europa, contiene dulaglutide, un principio attivo della classe degli agonisti del recettore del GLP-1 (Glucagon-like peptide-1). “Dulaglutide si è dimostrato più efficace delle terapie con ipoglicemizzanti orali o addirittura dell’insulina, che devono essere assunti una o più volte al giorno, nel controllo della glicemia, e si somministra solo una volta alla settimana- spiega Francesco Giorgino, professore ordinario di endocrinologia e malattie metaboliche all’Università di Bari Aldo Moro- Accanto a un’efficacia notevole nel consentire un buon controllo glicemico, il farmaco è molto ben tollerato e sicuro: riduce il rischio di pericolose ipoglicemie ed è addirittura un alleato- contrariamente ad altri- nella perdita di peso”. Così in un comunicato CB-Com.

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“Un altro aspetto molto importante e innovativo è la modalità di somministrazione: il farmaco è caricato in un ‘penna’ discreta e comoda da portare con sé e semplice da usare, costruita in modo che l’ago non si veda per togliere la paura anche ai più timorosi. La dose di farmaco è fissa e questo libera anche dalla necessità di calcolare la quantità di prodotto in base all’attività svolta, ai pasti consumati o ai valori di glicemia, come invece accade con l’insulina; per erogare la dose, basta togliere il tappo, poggiare lo strumento perpendicolarmente sull’addome e premere il pulsante. Si aspettano pochi secondi; una volta effettuata l’iniezione, il minuscolo ago indolore si ritrae automaticamente così da non vederlo neppure per un attimo: si tratta perciò di una somministrazione automatica, che può semplificare notevolmente la gestione del diabete. Inoltre, questi semplici gesti andranno ripetuti appena una volta alla settimana, quattro in un mese: un appuntamento facile da ricordare e un impegno semplice da mantenere anche per i meno motivati alla cura o per i più spaventati dai farmaci”, continua Giorgino. I candidati ideali all’uso di questo prodotto sono le persone con diabete che non riescono a tenere sotto controllo la glicemia nonostante la dieta, il movimento e l’uso di ipoglicemizzanti orali: si stima che si tratti di circa un milione di italiani, tutti ad alto rischio di complicanze dovute al mancato o insufficiente compenso glicemico raggiunto, continua CB-Com.


“Oggi i farmaci incretinici sono utilizzati dal 3-4% dei diabetici. Si tratta di una percentuale circa otto-dieci volte più bassa della quota di pazienti che potrebbe trarne i maggiori vantaggi. Con l’arrivo di un prodotto di estrema semplicità d’uso, che può incrementare notevolmente l’aderenza al trattamento, è auspicabile che l’impiego possa aumentare: se valutassimo nel lungo periodo il rapporto costo beneficio di una terapia che, accanto a un’ottima efficacia, riduce gli effetti collaterali più seri come le ipoglicemie, e soprattutto è talmente ben accetta da venire finalmente assunta a dovere, ci accorgeremmo che trattare il diabete costa meno che gestirne complicanze, ricoveri, eventi avversi. La nuova penna con dulaglutide è da utilizzare già a partire dal fallimento del primo farmaco orale, evitando la somma di compresse difficile da gestire: gli studi clinici dimostrano che al ridursi della frequenza di somministrazione dei medicinali aumenta l’aderenza alle cure, per un controllo sempre più efficace del diabete. Una piena accettazione della terapia è infatti imprescindibile, trattandosi di una malattia che resta comunque cronica: oggi, dei circa 2 milioni di diabetici in terapia con ipoglicemizzanti orali, il 40-50% la segue non correttamente, mettendo in pericolo la propria salute. Degli 800 mila pazienti in cura con insulina oltre la metà ‘dimentica’ la dose giornaliera una o più volte alla settimana e uno su quattro abbandona del tutto la terapia, esponendosi ad un elevato rischio di complicanze. Ogni venti minuti un diabetico muore per le conseguenze di un trattamento malgestito: l’aspettativa di vita per questi pazienti è tuttora di 5-10 anni inferiore alla norma, ma potrebbe allinearsi a quella della popolazione generale con terapie adeguate, semplici da seguire e in grado di superare le barriere anche psicologiche spesso presenti nel paziente”, conclude Giorgino.

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