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Uganda, arrestato e torturato il politico-rapper Bobi Wine

ROMA - Scene di caos ieri a Kampala, in Uganda, dove sembra che la polizia abbia usato gas lacrimogeni e

Pubblicato:17-08-2018 13:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:28
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ROMA – Scene di caos ieri a Kampala, in Uganda, dove sembra che la polizia abbia usato gas lacrimogeni e proiettili per disperdere un assembramento vicino all’abitazione di Robert Kyagulanyi, alias Bobi Wine, politico e rapper arrestato all’inizio di questa settimana.

Foto e testimonianze dal posto sono state diffuse su Twitter dal quotidiano locale ‘Daily Monitor’, che fa sapere anche di tensioni non ancora sopite nella città di Arua, nel nord del Paese.

Qui, le elezioni legislative parziali che si sono svolte questa settimana sono state accompagnate da giorni di violenze. I risultati elettorali hanno consegnato, ieri, la vittoria al candidato di opposizione del ‘Forum per il cambiamento democratico’, Kassiano Wadri, sostenuto da Kyagulanyi, anche lui finito in carcere.









UGANDA, ELEZIONI TRA VIOLENZE E BROGLI

L’arresto dei due politici è arrivato, insieme a quello di un’altra decina di persone, poco dopo un attacco alla scorta del presidente in carica Yoweri Museveni, lunedì ad Arua.

Durante gli ultimi giorni della campagna l’autista di Kyagulanyi è stato ucciso a colpi di arma da fuoco. Il leader politico e musicista ha accusato la polizia dell’uccisione, sostenendo che questa volesse uccidere lui e non il suo chauffeur.

Ieri mattina, la presidenza della Repubblica ugandese ha diffuso un comunicato in cui riconosce la vittoria di Wadri ad Arua, ma informa di stare indagando su “denunce secondo cui alcuni candidati avrebbero importato nella municipalità votanti illegali da altre aree”.

UGANDA. MEDIA: TORTURE AL RAPPER E POLITICO WINE, PARLA IL LEGALE

Il parlamentare ugandese Robert Kyagulanyi, già musicista noto come Bobi Wine, è “in uno stato di grande sofferenza”. Lo ha dichiarato, secondo quanto riporta oggi il quotidiano di Kampala ‘The Observer’, Medard Ssegona, avvocato dell’artista e politico arrestato all’inizio di questa settimana, mentre la provincia di Arua era scossa da violenze legate alle elezioni locali.

“È stato malmenato e brutalizzato, non può camminare né stare in piedi, ma solo sedere con grande difficoltà. Così, ha bisogno d’aiuto per fare qualsiasi cosa. Non può parlare, non vede ed è difficile dire se capisca quello che gli si dice” ha dichiarato ancora Ssegona secondo la testata ugandese.
Stando a quanto riferito da Ssegona, le accuse contro Kyagylanyi sono di ‘possesso illegale di armi da fuoco’: non si fa più menzione, invece, delle accuse di ‘tradimento’ di cui si era parlato in precedenza.

Il parlamentare è comparso ieri, in anticipo rispetto a quanto annunciato, davanti al tribunale militare di Gulu, per poi tornare al carcere militare di Makindye.

Noto ai suoi fan come ‘ghetto president’, Kyagulanyi è stato eletto in parlamento con una lista indipendente l’anno scorso, ottenendo una maggioranza schiacciante nella contea di Kyadondo Est. Dopo aver cantato l’emarginazione e la lotta alla corruzione, l’artista e leader politico è considerato da molti analisti un potenziale pericolo per il presidente Museveni alle presidenziali del 2021.

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