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Consumo di suolo: meno 7 mq al secondo, e causa aumento delle temperature

Lo calpestiamo tutti i giorni ma è essenziale

Pubblicato:17-07-2015 08:59
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:27

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urbanizzazione cementificazioneLo calpestiamo tutti i giorni ma è essenziale per la nostra esistenza. Produttore di cibo, regolatore di emissioni di gas serra, sede di almeno un terzo della biodiversità terrestre, il suolo trattiene inoltre l’acqua piovana, alimentando le falde e producendo acqua potabile. Ma questa risorsa ambientale “non è rinnovabile.  La riduzione delle aree agricole e verdi a causa dell’espansione di città, edificazioni, impermeabilizzazioni conducono quindi al rischio del ‘consumo del suolo’. E non è solo un problema di ‘terra’: a restare danneggiato risulterebbe anche il microclima urbano, determinando forti variazioni di temperatura tra città e campagnia: “Per avere un’idea: 40  campi di calcio di suolo consumato vogliono dire 1 grado in media in più nelle citta italiane”, come ha spiegato Teodoro Georgiadis dell’Istituto di biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibimet-Cnr). Una possibile soluzione arriverebbe dall’innesco di un ‘processo di mitigazione’, grazie alla reintroduzione strategica della vegetazione in aree pubbliche e private che, abbassando la temperatura anche di diversi gradi, si eviterebbero anche i rischi da caldo per le classi di popolazione fragili come per esempio gli anziani.

Le nuove stime del rapporto Ispra ‘Consumo di suolo in Italia’ 2015, confermano una velocità media di perdita di 6-7 metri quadri al secondo, per un totale di 55 ettari al giorno, prevalentemente in aree agricole (quasi il 60%), ma anche urbane (22%) e naturali (19%). Ne risulta come sia stato cancellato anche il 20% della fascia costiera italiana, insieme a 34.000 ettari all’interno di aree protette, il 9% delle zone a pericolosità idraulica e il 5% delle rive di fiumi e laghi. Le città continuano a espandersi disordinatamente (‘sprawl urbano’), con un tessuto urbano a bassa densità che frammenta il paesaggio e gli habitat naturali”.

Una profonda alterazione biofisica quindi, irreversibile nella gran parte dei casi, su scala sia locale che globale”. Il ‘consumo di suolo’, l’arretramento di aree agricole a causa dell’antropizzazione, è il tema della tavola rotonda organizzata dal Consiglio nazionale delle ricerche ad Expo domani, e coordinata da Georgiadis. L’iniziativa prende spunto dal recente disegno di legge in materia di contenimento del consumo di suolo e riuso del suolo edificato (C. 2039 Governo), in discussione presso le commissioni riunite Agricoltura e Ambiente della Camera dei deputati.


Nel corso dell’evento, che prevede la partecipazione di diversi esperti coinvolti nel processo, verrà presentato in anteprima il portale ‘Soil Monitor’ per la valutazione e quantificazione del consumo di suolo su scala nazionale, un’applicazione geo-spaziale via web ancora in via sperimentale, il cui lancio ufficiale è previsto per il prossimo autunno. L’applicazione fornisce risposte in tempo reale sulla dinamica dell’antropizzazione e frammentazione del territorio rurale, avvalendosi “di dati su scala nazionale liberamente disponibili, ma anche di quelli dell’Ispra con il quale abbiamo aperto una collaborazione” ha affermato Angelo Basile, ricercatore dell’Istituto per i sistemi agricoli e forestali del mediterraneo (Isafom) del Cnr, realizzatore del portale assieme al Centro di ricerca interdipartimentale per il supporto alla gestione del paesaggio e dell’agroambiente (Crisp), ai ricercatori dell’Università di Napoli Federico II e a Geosolutions srl.

Di Roberto Antonini – Giornalista Professionista

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