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Campania, Viglione (M5S): “Legge recupero farmaci contrasta povertà, su governo e ecoballe…”

Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle della Campania, Vincenzo Viglione, intervistato dall'Agenzia Dire

Pubblicato:17-05-2018 18:25
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:54

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NAPOLI – “Questa legge nasce dal basso. E’ stata pensata dopo il nostro incontro con alcuni cittadini della Campania che erano in possesso di farmaci anche molto costosi e destinati prevalentemente a patologie tumorali ma avevano difficoltà a restituire farmaci alle Asl”. A spiegarlo all’agenzia Dire è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle della Campania, Vincenzo Viglione, presentando la legge che è stata approvata dall’unanimità del Consiglio regionale a gennaio e di cui Viglione è il primo firmatario.

Il provvedimento mira a introdurre una rete di recupero e riutilizzo dei medicinali in corso di validità, ma non utilizzati, così come previsto in altre Regioni d’Italia. L’obiettivo è quello di reimmettere i farmaci “nel percorso sanitario” affrontando alcune criticità come “la spesa farmaceutica: quella campana – osserva il consigliere M5S – è la terza più alta d’Italia. Una legge come quella sul riutilizzo dei farmaci permette un grande risparmio per le casse regionali”.

A Viglione non sfugge il tema della povertà sanitaria “che vieta a circa 255mila famiglia sono in Campania di accedere alle cure, benché questo sia un diritto costituzionalmente garantito e riconosciuto. E’ paradossale – sottolinea – che nell’epoca attuale chi vive in condizioni di povertà decida di non curarsi per l’imbarazzo a rivelare il proprio stato di indigenza”.


La legge sui farmaci consente, infatti, di destinare anche ad Onlus o enti senza fini di lucro che si occupano di sviluppare percorsi di assistenza sanitari i farmaci, che saranno a loro volta destinati ai bisognosi anche in forma anonima.

“C’è poi un altro obiettivo – ricorda Viglione -, quello di ridurre la produzione dei rifiuti visto che i farmaci, una volta arrivati a scadenza, vanno smaltiti come rifiuti speciali. L’indifferenziato, insieme agli scarti speciali, rappresenta la metà della produzione di immondizia di una Regione. C’è, in ultimo, il contrasto al mercato nero, con le organizzazioni criminali che vendono sotto banco i farmaci inutilizzati”.

ASSENZA SUD? STOP SLOGAN, SERVE RISPOSTA

“Probabilmente la rivoluzione vera che il Movimento 5 Stelle vuole realizzare per i cittadini, inaugurando la Terza Repubblica, è superare le carte scritte. Si è parlato tanto, sono stati fatti grossi annunci sul Sud, quindi oggi concentrarci sull’assenza di una parola diventa ipocrita. Se qualcosa bisogna fare per il territorio, non occorre scriverlo ma farlo”. Così, in un’intervista all’agenzia Dire, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle della Campania, Vincenzo Viglione, commentando il contratto di governo M5S – Lega.

“Nella passata legislatura – sottolinea il consigliere pentastellato – è stato merito del Movimento 5 Stelle, e del deputato Salvatore Micillo, l’approvazione della legge sugli ecoreati. Poi, sappiamo di poter contare, in parlamento, su una compagine campana di 60 eletti, la più numerosa del quadro dei parlamentari del M5S. Abbiamo un interlocutore come Luigi Di Maio che è di Pomigliano d’Arco, nella Terra dei Fuochi. Sappiamo, quindi, che il Sud sarà al centro dei lavori parlamentari e delle politiche di governo. Servono risposte vere, più che una carta”.

SU ECOBALLE SCONTIAMO FALLIMENTO EVIDENTE

“Di ecoballe non si parla più, perché si dovrebbe registrare solo un evidentemente fallimento della Regione Campania”. La denuncia è di Vincenzo Viglione, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle della Campania, intervistato dall’agenzia Dire.

Il piano per la rimozione dei rifiuti stoccati in basse in tutta la Campania “ci era stato presentato come una rivoluzione ma, numeri alla mano, ci accorgiamo che procede a rilento. Questo è causato sia dalla previsione di spostare le ecoballe fuori dalla Campania – ragiona Viglione – e dall’Italia sia dalla mancata realizzazione di impianti per il trattamento delle ecoballe o dal mancato adeguamento degli Stir”.

Questo fallimento “è anche legato al mancato trasferimento di fondi, che la Regione ora cerca di rastrellare ovunque, sottraendoli alle bonifiche e all’ottimizzazione del ciclo dei rifiuti”. Per Viglione, “non si può dare il gioco delle 3 carte” ma occorre “ottenere risultati concreti per liberarci dalle sanzioni. I cittadini se lo meritano, perché si sono dimostrati attenti e responsabili sui temi legati ai rifiuti e all’ambiente”.

BLOCCO ATO FERMA IMPIANTI COMPOSTAGGIO

“A breve si discuterà l’aggiornamento della legge regionale in materia di gestione dei rifiuti. Ci si è resi contro che gli Ato, gli Ambiti territoriali ottimali, che dovevano essere la svolta di questa riorganizzazione, sono bloccati da due anni e sprovvisti di direttori generali”. Lo denuncia, in un’intervista all’agenzia Dire, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle della Campania, Vincenzo Viglione, che avverte: “la figura del direttore generale dovrebbe seguire tutti gli iter che portano all’individuazione dei soggetti gestori degli impianti di compostaggio. Inoltre, non si struttura quella rete di cui la Campania ha bisogno perché la mancata chiusura del ciclo dei rifiuto, con la realizzazione degli impianti di compostaggio e la mancata realizzazione delle bonifiche, ci costa 120mila euro al giorno di multa inflitti all’Italia dall’Unione europea”.

L’individuazione dei luoghi dove realizzare gli impianti di compostaggio “oggi diventa un giochetto politico – dice Viglione – che ci costa centinaia di migliaia di euro al giorno”.

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