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Polo moda, Governo: “Si apre a investimenti”

SAN MARINO - Sull'unico referendum in cui il

Pubblicato:17-05-2016 16:23
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:44

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SAN MARINO – Sull’unico referendum in cui il congresso di Stato ‘ci ha messo la faccia’ ha prevalso la posizione del “no”, anche se fosse stato raggiunto il quorum. E ora, espressa la contentezza del risultato sul quesito più politico, rispetto gli altri esiti “il governo farà quello che deve fare, nei termini previsti dalla legge“. Da Palazzo pubblico, al termine della riunione dell’esecutivo, quatto segretari di Stato riferiscono ai cronisti le riflessioni condivise dall’esecutivo sull’esito referendario. “Siamo molto contenti- esordisce Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio- sia per la partecipazione popolare elevata, sia sull’esito dell’unico quesito su governo si è impegnato, il referendum abrogativo della variante di Prg che, se accolto, avrebbe bloccato la realizzazione del Polo della moda”. In particolare, questo risultato è quanto mai giudicato positivo “a fronte di una campagna referendaria condotta dal comitato promotore e da chi l’ha fiancheggiato caratterizzata da bugie, calunnie e attacchi personali”. Mularoni sottolinea poi che il merito non va solo al governo, ma ad un fronte molto più ampio che include maggioranza, vari partiti di opposizione, il comitato contario. Ma anche, aggiunge, “tanti giovani che hanno partecipato al referendum, preoccupati per il loro futuro“.

sds mussoni-sanitaFrancesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità sottolinea invece come sul referendum sul polo della moda abbia prevalso una “visione aperta del Paese agli investimenti esteri”. A riguardo, anticipa l’intenzione dell’esecutivo di fare una legge per la protezione degli investimenti. “Non si può più correre il rischio in questo Paese che progetti come questo siano messi a rischio”, manda a dire. “Meno di un quarto dei cittadini- sottolinea- rischiava di far saltare un investimento che incide su tutto il Paese”. Quindi Mussoni passa ai tre referendum propositivi in cui hanno vinto i sì: “C’è un obbligo morale a intervenire sulle norme per adeguarle agli esiti prima delle elezioni politiche- sostiene- non dobbiamo correre rischio di andare al voto con le vecchie regole”. Quindi affronta il tasto dolente: quello del quesito per il tetto degli stipendi a 100 mila euro. Con la vittoria del sì, si guarda agli stipendi di una dozzina di medici. Mussoni elenca i nomi di primari noti dell’Iss: “Vogliamo veramente mandarli a casa?”. Di qui l’invito: “Non cadiamo nella demagogia post-referendum, dobbiamo continuare a garantire stabilità al sistema e al servizio”. In questa direzione, “mi impegno- assicura- per fare una proposta a breve che sani le posizioni, in modo che il referendum non faccia danno all’Iss”.


Quindi il segretario di Stato per il Turismo invia un messaggio rassicurante a tutti gli operatori sammarinesi che vedono l’esito referendario con preoccupazione: “Le realtà del centro storico non devono temere– manda a dire- ci saranno sinergie con Rovereta, ci guadagneranno tutti“. Prende per ultimo la parola il segretario di Stato per il Lavoro, Iro Belluzzi, che sottolinea la portata del progetto sull’occupazione: “Le ricadute saranno immediate nel processo di edificazione della struttura, seguirà quindi l’inserimento lavorativo e l’indotto di The Market”.Infine, Belluzzi sottolinea la sinergia avvenuta a difesa del progetto tra forze di maggioranza e minoranza. Mentre boccia “le barricate erette da chi ha percorso in modo demagogico strade incomprensivili”.

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