NEWS:

A ‘Libri Come’ gli scrittori raccontano il libro che li ha resi felici

"Qual e' il libro che ti ha reso felice?". L'agenzia Dire lo ha chiesto ai presenti all'Auditorium parco della Musica

Pubblicato:17-03-2018 17:25
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:38

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Qual e’ il libro che ti ha reso felice? E’ la domanda che l’agenzia Dire ha rivolto agli scrittori presenti, all’Auditorium Parco della Musica, per la nona edizione di ‘Libri Come’, la festa del libro e della lettura, quest’anno dedicata proprio alla Felicita’.  “Il libro che mi ha reso un lettore felice e’ stato ‘Le avventure di Tom Sawyer’ di Mark Twain- ha detto Paolo Di Paolo, autore di ‘Vite che sono la tua‘ – rispecchiandomi in Tom, ragazzino lontano da me, di un’altra epoca, ho sentito un’affinita’ elettiva, io come lui volevo cancellare il lunedi’ costruendo settimane fatte di domenica”.

Due i libri scelti da Francesca Genti, che ha presentato la sua ultima raccolta di poesie ‘Anche la sofferenza ha la sua data di scadenza’ (Harper Collins): ‘La citta’ e la metropoli’ di Jack Kerouac e tutte le poesie di Sandro Penna. Questi due libri continuano a darmi negli anni una grandissima felicita’”. La scrittrice Nadia Terranova ha scelto ‘Eccomi’ di Jonathan Safran Foer, “per la bellezza della scrittura. Mi ha dato gioia e pienezza mentre lo leggevo perche’ e’ un libro in cui c’e’ tutto, c’e’ la vita, l’amore, la famiglia, la politica, la dissoluzione di un matrimonio, c’e’ un uomo messo a nudo davanti alla scrittura”.

Torna indietro nel tempo, “a quando ero piccolina”, Giusi Marchetta, che ha indicato in ‘Ascolta il mio cuore’ di Bianca Pitzorno il libro che l’ha resa felice. “L’ho letto da piccola e mi sembrava bellissimo trovare nella bambina protagonista tutto quello che io volevo essere”. Paolo Nori, invece, ha risposto con ‘Il buio oltre la siepe’ di Harper Lee. “E’ un libro che mi ha fatto star bene, e’ il libro che mi ha convinto a ripetere l’esperienza della lettura.


Mi ricordo ancora tutto del giorno in cui l’ho letto: la sedia dove era seduto, che era arancione, la luce nell’aria, il cantare di mia nonna dalla cucina. E’ per questo che non ho piu’ voluto leggere quel libro, perche’ e’ stata un’esperienza unica”. “Se intendiamo per felicita’ lo scoprire il piacere della lettura- ha spiegato Loredana Lipperini- allora non puo’ che essere la saga dei romanzi di Mary Poppins di Pamela Lyndon Travers, che sono piu’ oscuri, spaventosi e affascinanti del film”.

(Videoservizio di Alessandro Melia, montaggio di Edoardo Romagnoli)

A proposito di fascino, lo scrittore Luca Ricci ha citato i ‘Racconti fantastici’ di Guy de Maupassant: “Li ho letti oltre trent’anni fa, tutti in una notte. Non avevo mai amato moschettieri, pirati, mentre adorai questa visione nera delle cose, questa Parigi torbida dove succedono cose fantastiche, ai limiti della realta’. C’e’ un racconto, la nuit, dove un flaneur passeggia e si ritrova ad essere l’unico abitante di Parigi. Rimasi folgorato ed ebbi la mia prima felicita’ letteraria”. A differenza di altri, infine, Chiara Valerio e’ sempre felice quando legge: “Tutti i libri mi rendono felice, anche quando mi rendono triste mi rendono felice, ma se devo sceglierne uno oggi pomeriggio, che c’e’ il sole e qualche nuvoletta in cielo, penso a ‘Lo scimmiotto’ di Wu ch’eng-en perche’ e’ la storia di una scimmia partorita dalla montagna che ha tante qualita’ ma anche tanti difetti, e alla fine riuscira’ a diventare Budda aiutando un sacerdote, Tripitaka, a riportare testi taoisti in India. E’ un libro cinese classico del Cinquecento. E’ un libro dove ci sono le distanze tra l’inferno e il paradiso e tutto quello che e’ misurabile in qualche modo e’ sintomo di felicita’”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it