NEWS:

Migranti, Minniti annuncia gruppo di contatto Europa-Nord Africa

Domenica e lunedì si incontreranno a Roma i ministri degli Interni di Germania, Francia, Slovenia, Svizzera, Austria e Malta, insieme a Tunisia, Algeria e Libia

Pubblicato:17-03-2017 15:07
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:01

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – L’incontro di due giorni che si terrà a Roma domenica e lunedì prossimo per il ministro dell’Interno Marco Minniti “è un’iniziativa senza precedenti, mai fatta in passato”. Nella capitale si danno appuntamento i ministri degli Interni di Germania, Francia, Slovenia, Svizzera, Austria e Malta, insieme a Tunisia, Algeria e Libia, nel quadro del Gruppo di contatto Europa-Africa settentrionale dell’Ocse, di cui l’Italia quest’anno è alla guida. Stamani al Viminale Minniti ha anticipato caratteristiche e obiettivi di questo appuntamento: “Paesi confinanti con l’Italia e non, hanno accettato di affrontare con noi una sfida”: quella di “gestire insieme i flussi migratori nel Mediterraneo centrale“. Minniti lo ribadisce più volte: un successo politico quello di far diventare un problema italiano anche europeo, nell’ottica di trasformare queste politiche “un elemento permanente anche per l’Unione”. D’altronde “il Nord Africa è un nodo strategico non solo dell’Italia, ma per tutta l’Europa”.

Ecco perché sarà presente a Roma anche il commissario europeo per le migrazioni Avramopoulos: “La Commissione europea- sottolinea il capo del Viminale- è direttamente coinvolta in questo tavolo di dialogo”. Minniti ricorda infatti i “proficui incontri” dei giorni scorsi con gli altri commissari europei e i ministri degli interni, tra i quali “si sta formando il nucleo di una visione comune”, sulla scia degli impegni assunti a Malta al vertice europeo sui migranti, del 3 febbraio scorso. Un fatto cruciale dato che di fronte a questa sfida l’Italia vuole intervenire “come partner di un progetto internazionale“. Oltre a gestire unitariamente i flussi, il gruppo è chiamato a delineare il più rapidamente possibile “gli strumenti operativi per fermare la piaga dei trafficanti di uomini“. Per efferatezza, il ministro li paragona “ai combattenti del gruppo Stato islamico”. Ma non solo: “Bisogna occuparsi anche delle vittime, gente che fugge da situazioni di pericoli, ridando loro dignità”. Ad aprire i lavori di lunedì- giornata chiave di questo primo confronto del Gruppo – il primo ministro Paolo Gentiloni, seguito dal premier libico al Sarraj, unico capo di governo straniero. A chiusura del dibattito sarà elaborata una dichiarazione comune di intenti.

MINNITI: “IN LIBIA SENZA SICUREZZA, NIENTE DIRITTI”

I diritti dei migranti restano un aspetto importante del dialogo con il governo libico. Lo conferma ai giornalisti il ministro Minniti a proposito del nuovo Gruppo di contatto Europa-Africa settentrionale, in cui siede appunto anche la Libia. Da tempo l’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) denuncia la mancanza di un accordo specifico – dell’Italia o dell’Ue – con le agenzie Onu che consenta ai propri operatori di monitorare i campi per migranti, da molti descritti come “lager” per le violenze ripetutamente subite da uomini, donne e minori. “Come qualsiasi altro accordo sulla sicurezza, la sua implementazione richiede tempi lunghi. Bisogna lavorare. Solo tra un po’ di tempo sarà possibile coinvolgere le grandi organizzazioni internazionali. Non abbiamo accantonato il problema dei diritti umani, è un impegno che- ha assicurato Minniti- resta comune”. Sollecitato quindi a spiegare se sia corretto dialogare con un governo che controlla solo una parte del proprio territorio, il ministro Minniti ha spiegato: “L’Italia può firmare accordi solo con autorità riconosciute dalle Nazioni Unite“, ricordando in cosa consiste l’importanza del Memorandum di intesa siglato con Tripoli: “quell’accordo mira a rafforzare la sicurezza delle frontiere e quindi anche a fermare i trafficanti, e dato che costituiscono una minaccia anche per la Libia, è un passo importante verso la stabilizzazione di tutto il paese”. Per Minniti sarebbe “un tragico errore restare fermi ad aspettare” che la crisi politica si risolva da sola. Inoltre lo stesso accordo avrebbe stimolato una reazione da parte degli altri attori che si dividono il controllo del territorio: “Ad esempio- ha sottolineato Minniti- i sindaci e le tribù del sud ci hanno chiesto di aiutare anche loro nella lotta ai trafficanti”.


di Alessandra Fabbretti, giornalista

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it