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Unioni civili, si riparte. Pd: “Il ddl non cambia e a maggio l’ok definitivo”

Alla Camera, in commissione Giustizia, è terminato il ciclo di audizioni e cosi' si entra nel vivo della discussione del testo

Pubblicato:17-03-2016 14:55
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:24

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aula camera

ROMA – Riparte l’iter del ddl sulle unioni civili. Dopo l’ok del Senato il 25 febbraio scorso, alla Camera, in commissione Giustizia, è terminato il ciclo di audizioni e cosi’ si entra nel vivo della discussione del testo che, nelle intenzioni del Partito democratico, dovrà avere l’ok definitivo entro la fine di maggio. Lo spiega Micaela Campana, responsabile nazionale Pd al Welafare e relatrice del ddl a Montecitorio, interpellata dall’Agenzia ‘Dire’ dopo aver partecipato a un convegno sulla ‘continuità degli affetti dei bambini in affido familiare’.

“Nel corso dell’esame al Senato- dice l’esponente della segreteria Dem- abbiamo dovuto rinunciare, con grande rammarico alla stepchild adoption. A mio avviso il dibattito è spesso anche scivolato su attacchi o posizioni ideologiche ma il famigerato articolo 5 non comportava alcun automatismo nell’adozione del figlio del partner. E’ chiaro pero’ che nel momento in cui la legge sulle unioni civili e sulle coppie di fatto arriva qui, la Camera proverà a non toccare nulla di quel testo e proverà a farla diventare legge entro la fine di maggio. Discuteremo nel merito con tutti ma senza accettare posizioni dilatorie o ostruzionismi- continua Campana- in commissione abbiamo incardinato subito il testo, abbiamo concluso il ciclo di audizioni e utilizzeremo il tempo giusto per l’intera fase emendativa per permettere a tutte le forze politiche di verificare che questo non è un testo incostituzionale, che è un testo che sta dentro le sentenze europee e che è non un simil-matrimonio perché ci sono diritti molto omogenei rispetto alle coppie eterosessuali, ma anche diritti diversi se pensiamo alla filiazione“.


Si tratta di un tema, sottolinea la responsabile Welfare del Pd, “che riguarda non soltanto una minoranza degli italiani ma tutta l’Italia. I Paesi che hanno adottato una legislazione in materia, lo hanno fatto prima di noi, molti decenni fa e sono anche piu’ solidi dal punto di vista del Welfare. Io penso che questo Paese ha già aspettato troppo. Il testo uscito dal Senato è un testo importante che colma questo vuoto legislativo. Che è un primo passo verso l’orizzonte culturale dell’uguaglianze e quindi rispetto a questo vogliamo fare presto e bene. Non strozzeremo il dibattito alla Camera- conclude Micaela Campana- perché è giusto che anche l’altro ramo del parlamento, dopo il Senato, possa discutere di quello che è un pezzo importante del nostro Paese, ma sicuramente non accetteremo nessun tentativo dilatorio o ostruzionistico che ci porti da qui alle prossime settimane ad approvare definitivamente questa legge”.

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