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VIDEO | Dalle Br a Battisti, Unicusano racconta gli anni di piombo

ROMA - La lotta al terrorismo politico negli anni di piombo raccontata da uno dei

Pubblicato:17-01-2019 17:04
Ultimo aggiornamento:17-01-2019 17:04

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ROMA – La lotta al terrorismo politico negli anni di piombo raccontata da uno dei protagonisti, il colonnello dei Carabinieri Domenico Di Petrillo. È stato il primo appuntamento di una serie di incontri a Roma su temi ‘pilastro’ della storia italiana, organizzato da Maria Paola Pagnini, docente dell’Università Niccolò Cusano.

“Abbiamo fatto una serie di interviste ai nostri studenti- ha dichiarato Pagnini- da dove è emerso la poca conoscenza di alcuni temi principali: dagli anni di piombo all’Olocausto passando per i cambiamenti climatici e la mafia”. Da qui è nata l’idea di questa iniziativa. Primo titolo ‘La lotta al terrorismo nel diario operativo della Sezione speciale Anticrimine dei Carabinieri di Roma negli anni di piombo: metodo e strategie’.


Ad ospitare l’evento l’aula magna dell’ateneo. Lo spunto è partito dal libro scritto dal colonnello Di Petrillo su ‘Il lungo assedio’. Non solo un diario operativo, quasi un diario di guerra. Sulle auto civetta tra Torino e Bologna, nei pedinamenti estenuanti e forsennati per le vie della Capitale, o sulle tracce dei brigatisti riparati a Parigi. Fino alla fine, all’operazione che spazzò via l’organizzazione eversiva Brigate rosse.

Di Petrillo ha consegnato date, nomi, scenari operativi, risultati e arresti. Ha ripercorso i contorni di un’epoca e la cronaca documentata di un conflitto condotto dal 1978 al 1989: per dodici anni lui, allora tenente colonnello, e gli uomini della Sezione Speciale Anticrimine dei Carabinieri di Roma hanno combattuto un nemico forte di armi, di ideologie distorte e pure di consenso.

Bisogna sapere quali sono stati gli errori per non ripeterli– ha dichiarato il colonnello Di Petrillo all’Unicusano- oggi la società italiana esprime tantissime contraddizioni, ma bisogna trovare il modo giusto per contrastarle, per modificare una situazione che è veramente pesante e che grava soprattutto sui giovani, ma non è prendendo le armi che si risolve il problema. I problemi si risolvono con la consapevolezza, con un voto giustamente indirizzato e ancor meglio con una partecipazione all’attività politica da parte di risorse qualificate sia nella motivazione che nelle competenze”.

Un incontro che si è svolto in un momento di cronaca particolare visto che “abbiamo avuto la coincidenza quasi assurda dell’arresto di Battisti– ha aggiunto invece Pagnini- e quindi l’interesse dei nostri studenti è stato più acuto di quanto sarebbe stato in precedenza. Noi lavoriamo per gli studenti, forse in altre università ci sono più i professori che gli studenti, qui ci sono solo gli studenti, il nostro unico scopo è quello di farli uscire preparati e farli fare delle cose che li rendono contenti di frequentare l’università e di accrescere le proprie conoscenze. Quindi anche questa è un’iniziativa in quella direzione”.

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