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Allarme incendi a Genova, 300 sfollati a Pegli

Dai primi di gennaio sono andati in fumo 50 ettari di bosco. Ieri la Regione ha diramato lo stato di grave pericolosità

Pubblicato:17-01-2017 11:16
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:48

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GENOVA – Genova stretta nella morsa del fuoco. Mentre a Nervi sono rientrati i 13 sfollati a causa del vasto incendio sulle colline sopra Sant’Ilario in corso da ieri pomeriggio e sono stati riaperti i tratti autostradali della A12 chiusi in precedenza per il denso fumo, sono circa 300 gli sfollati a levante, nel quartiere di Pegli, interessato da un vasto incendio dalla prime ore della mattina.

Fiamme anche in Val Fontanabuona, nell’entroterra di Chiavari con un fronte di circa 400 metri. Chiusa l’autostrada A10 nel tratto Aeroporto-Voltri, tre scuole chiuse a Pegli dove la protezione civile comunale ha emanato lo stato di allarme per incendio. A supportare i vigili del fuoco stanno arrivando quattro squadre da Torino, Milano, Reggio Emilia e Alessandria. Nonostante le difficili condizioni a causa del forte vento, sono in azione 4 canadair, 2 per ciascun fronte.


Dopo il sopralluogo nella notte a Nervi (assieme al sindaco di Genova, Marco Doria, e all’assessore comunale alla Protezione Civile, Gianni Crivello) il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e l’assessore regionale alla Protezione Civile, Giacomo Giampedrone, alle 11.30 si recheranno nelle zone interessate dall’incendio di Pegli.

IERI DIRAMATO STATO GRAVE PERICOLOSITA’

Stato di grave pericolosità, da ieri pomeriggio, per tutta la Liguria a causa degli incendi che divampavano sul territorio regionale e che hanno portato alla chiusura della A12 (oggi riaperta) nel tratto Recco-Nervi in direzione Genova. Lo stato di grave pericolosità, comunicato dalla Regione Liguria di concerto con i Vigili del fuoco, prevede il divieto di accendere qualsiasi tipo di fuoco (pirotecnici, per bruciare materiale vegetale) e il divieto di mettere in funzione apparecchi elettrici come motoseghe. Terreno secco e vento forte tendono a favorire l’insorgere di incendi.

Dai primi giorni di gennaio, sono già andati in fumo 50 ettari di bosco, di cui 20 ettari sul Monte Moro e Monte Fasce nel genovesato e 10 ettari ad Andora. “Ringrazio il personale e tutti i volontari- diceva ieri l’assessore regionale all’Agricoltura, Stefano Mai- che in queste ore si sono particolarmente impegnati per tenere sotto controllo le situazioni di maggiore emergenza”.

di Simone D’Ambrosio, giornalista

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