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In 70 nazioni è ‘Costoletta alla milanese day’

Le origini della costoletta alla milanese si ritrovano in quei "lombolos cum panitio" di cui si parla nella lista di un pranzo offerto il 17 settembre 1134 da un abate dei monaci di S.Ambrogio

Pubblicato:17-01-2016 14:36
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:48

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ROMA – Occasione unica per i cittadini di oltre 70 Paesi nel mondo di gustare l’autentica Costoletta alla Milanese, il tradizionale piatto lombardo ricavato dalla lombata del vitello, conservandone l’osso, a cui è dedicata quest’anno la Giornata mondiale 2016 delle Cucine Italiane celebrata annualmente da chef, ristoranti e food lovers il 17 gennaio.

E’ quanto afferma Coldiretti sottolineando che si tratta di una opportunità straordinaria per ricordare un piatto tipico del Made in Italy che viene troppo spesso taroccato senza alcun rispetto per gli ingredienti e la ricetta originali.
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Le origini della costoletta alla milanese si ritrovano in quei “lombolos cum panitio” di cui si parla nella lista di un pranzo offerto il 17 settembre 1134 da un abate dei monaci di S.Ambrogio, riportato nella Storia di Milano del Verri.


Ambrogio, vescovo e console romano, era ed è il santo patrono della città e quel giorno era la festa di San Satiro, il fratello. Ma non tutti – informa la Coldiretti – sono d’accordo con questa tesi ed è anche controverso se sia più giusto parlare di ‘costoletta‘ – versione più accreditata dall’Accademia Italiana della Cucina – o di cotoletta.

Quello che è certo è che la preparazione ha comunque storia antica, perché fra le prescrizioni dei medici medievali vi era l’assunzione dell’oro, quale antidoto alle malattie di cuore. Diverse portate dell’epoca erano, per pochi, rivestite con polvere d’oro puro. Impanare all’epoca era procedura molto comune e i milanesi sostituivano la costosissima impanatura con il pane grattugiato, che dorava in frittura.

Nella ricetta tradizionale della costoletta alla milanese – precisa la Coldiretti – non possono mancare, dunque, oltre alla costola di vitello battuta, il pane grattugiato grosso, le uova, il burro, meglio se chiarificato, e il sale.

Una ricetta che purtroppo non sempre è rispettata e – sostiene la Coldiretti – non è certo difficile trovare menu acchiappaturisti che, nelle diverse parti del mondo, offrono la costoletta alla milanese realizzata con carne di pollo o di maiale o fritta nell’olio di semi.

La falsificazione dei prodotti alimentari Made in Italy – ricorda la Coldiretti – fa perdere all’Italia oltre 60 miliardi di euro di fatturato che potrebbero generare reddito e lavoro in un difficile momento di crisi. In altre parole all’estero sono falsi circa 2 prodotti alimentari venduti come italiani su tre. L”agropirateria’ internazionale infatti utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale.

L’International Day of Italian Cuisines (Idic) – prosegue la Coldiretti – è quindi un momento importante per far conoscere la vera cucina italiana, nelle sue espressioni autentiche e tradizionali, celebrando proprio quei piatti che più spesso vengono contraffatti e mal interpretati.

Negli scorsi anni – ricorda la Coldiretti – sono stati protagonisti della Giornata la melanzana alla Parmigiana, gli spaghetti alla Carbonara, il risotto alla Milanese, le tagliatelle al Ragù alla Bolognese, la pasta al Pesto, l’ossobuco in gremolata alla milanese, il tiramisù e gli spaghetti al Pomodoro e Basilico. Tutte preparazioni gastronomiche made in italy – osserva la Coldiretti – che troppo spesso all’estero vengono indegnamente modificate con prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con quelli originali.

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