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Manovra, Fonti Chigi: “Nessuna variazione su reddito, parte ad Aprile”

ROMA - "È opportuno un chiarimento sugli stanziamenti per il Reddito di Cittadinanza, perché continuano a girare fake news e voci

Pubblicato:16-12-2018 18:00
Ultimo aggiornamento:16-12-2018 18:00
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ROMA – “È opportuno un chiarimento sugli stanziamenti per il Reddito di Cittadinanza, perché continuano a girare fake news e voci di ogni tipo sul fatto che in seguito alle trattative con la Commissione europea avremmo tagliato i soldi per questa misura. È un falso!”. Così fonti di Palazzo Chigi, che spiegano: “La misura del Reddito di Cittadinanza non ha subito alcuna variazione. Infatti nelle previsioni iniziali abbiamo stimato che, nell’arco di 12 mesi per ognuno dei prossimi tre anni, i costi del Reddito di Cittadinanza sarebbero stati i seguenti: 2019: 9 miliardi 2020: 9 miliardi 2021: 9 miliardi. La platea di coloro che hanno diritto al Reddito di Cittadinanza è di oltre 5 milioni e la misura funzionerà ad integrazione del reddito familiare. Questo significa che chiunque vive con meno di 780 euro, e non ha (escluso la prima casa) né un patrimonio immobiliare superiore a un certo valore oltre alla prima casa né una ricchezza finanziaria accumulata, avrà un’integrazione a 780 euro al mese: esattamente quello che abbiamo detto per 5 anni. Nel dettaglio, i beneficiari del Reddito di Cittadinanza potranno avere un’integrazione fino a 9360 euro all’anno”.

Le modifiche attuali, si spiega ancora, “sono dovute a due ragioni. La prima è una valutazione tecnico-statistica. Storicamente, le misure di sostegno sociale non sono richieste da tutti coloro che fanno parte della platea degli aventi diritto: sulla base dell’esperienza recente, la percentuale di chi fa richiesta non è stata superiore all’80%. Ad esempio, le domande per il Rei sono state presentate da circa il 50% di chi ne aveva diritto. Rispetto alla stima iniziale dei costi presentata a settembre, che si basava sull’ipotesi che tutti gli aventi diritto al Reddito di Cittadinanza ne facciano richiesta, le nostre nuove relazioni tecniche sono comunque molto prudenti perché si basano sull’ipotesi che sia il 90% di chi ha diritto a fare richiesta”.

“Si tratta ovviamente- continua palazzo Chigi- di una previsione, perché il diritto resta per tutti coloro che rispettano i parametri stabiliti, ma consente di stimare con più precisione lo stanziamento veramente necessario. Il secondo motivo per cui le nostre stime di costi cambiano è che nel 2019 non serviranno più 9 miliardi, perché la misura partirà a fine marzo e dovrà essere finanziata solo per nove mesi. Quindi, se dividiamo i 9 miliardi per 12 mesi e moltiplichiamo per il costo mensile per 9 mesi, si ottengono 6.75 miliardi all’anno. In base all’aggiustamento tecnico-statistico, il 90% di 6.75 miliardi fa 6.1 miliardi. Sommando a questa cifra 1 miliardo necessario per i centri per l’impiego otteniamo 7.1 miliardi, il costo definitivo del Reddito di Cittadinanza per il 2019. Negli anni successivi 2020 e 2021 non sarà più necessario 1 miliardo all’anno per i centri per l’impiego, ma soltanto 300 milioni per pagare gli stipendi ai nuovi assunti, e anche questi sono stati previsti. Riepilogando: 9 miliardi diviso 12 per 9mesi = 6.75 miliardi – 10% = 6.1 miliardi. Quindi nel 2019 abbiamo 6.1 miliardi + 1 miliardo centri per l’impiego = 7.1 miliardi. Nel 2020 9 miliardi – 10% di 9 miliardi = 8.1 miliardi Nel 2021 9 miliardi – 10% di 9 miliardi = 8.1 miliardi”. Quindi “il 10% è solo un aggiustamento tecnico statistico. Il diritto è lo stesso di prima”


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