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Disabilità e inclusione scolastica, Faraone: “Se qualcosa non va segnalatelo. Gli strumenti d’aiuto già esistono”

I Cts e i Cti assolvono a questo compito anche grazie agli sportelli d'ascolto per famiglie e docenti. E soprattutto lavorando in sinergia con il territorio. Per avere i contatti di queste realta' basta chiedere all'Ufficio scolastico della regione in cui ci si trova.

Pubblicato:16-11-2015 10:33
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:34

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davide faraoneROMA – “Il ragazzo di Fonni, il bambino di Biella, la ragazzina campana: sembrano personaggi stereotipati di un racconto, sono invece storie di alunni con disabilita’, finiti sulle pagine dei giornali nelle scorse settimane per problemi di inclusione scolastica. Tanti sono i casi evidenziati dalla stampa e da cittadini direttamente al Miur. Eppure esistono gia’ sul territorio e nella scuola strutture e strumenti che possono aiutare studenti, famiglie e docenti ogni volta che ci si scontra con un problema che impedisce un’effettiva e reale inclusione scolastica. Sto parlando dei Centri territoriali di supporto (a livello provinciale) e dei Centri territoriali per l’inclusione (che uniscono scuole in rete tra loro)”. Lo scrive su Facebook il Sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone.

“Spesso- continua- le questioni che finiscono sui giornali necessitano di interventi veramente minimi per dipanarsi e rendere la vita degli alunni disabili e delle loro famiglie serena. Solo uno scambio di informazioni chiare, sapere che ci sono delle norme che garantiscono dei diritti, conoscere persone che possono essere di supporto nella gestione di una determinata problematica. I Cts e i Cti assolvono a questo compito anche grazie agli sportelli d’ascolto per famiglie e docenti. E soprattutto lavorando in sinergia con il territorio. Per avere i contatti di queste realta’ basta chiedere all’Ufficio scolastico della regione in cui ci si trova. Molto altro, anche in questo senso, stiamo ancora facendo per migliorare la qualita’ della vita dei ragazzi disabili e delle loro famiglie con la delega prevista dalla legge 107/2015″.

“Ma- conclude Faraone- siamo all’avanguardia nell’inclusione e non perche’ ci piace ripeterlo ma perche’ questo vuol dire che tutti dobbiamo essere consci delle risorse che abbiamo per non sentirci soli, muro contro muro”.


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