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Caos su numero chiuso a medicina: è dentro la manovra, ma sarà graduale

Palazzo Chigi lo annuncia come cosa fatta in mattinata. Poi fa retromarcia.

Pubblicato:16-10-2018 09:44
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:41
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ROMA – È caos sull’abolizione del numero chiuso alla facoltà di Medicina. Questa mattina una nota di Palazzo Chigi ha annunciato la novità, spiegando era la norma era contenuta nella manovra fiscale approvata ieri sera dal Consiglio dei ministri. Apriti cielo, stupore assoluto. A stretto giro, poi, è intervenuto il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, dicendo: “Io non ne so nulla, non mi risulta”. A questo punto, una seconda nota di Palazzo Chigi ha fatto sapere che si tratterà di un “graduale superamento del numero chiuso” per l’accesso a Medicina.

Tutti i passaggi:

Il primo annuncio di Palazzo Chigi: “Niente più test”

Si abolisce il numero chiuso nelle facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi. Questo il comunicato di palazzo Chigi di questa mattina dopo il Consiglio dei ministri di ieri sera.

Il ministro Bussetti: “Non mi risulta”

Al ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, non risulta che ieri sia stata prevista l’abolizione del numero chiuso alle Facoltà di Medicina. Lo chiarisce il ministro stesso, oggi a Venezia per la firma di un protocollo con la Regione per l’insegnamento di storia e cultura del Veneto nelle scuole. “Stiamo lavorando per allargare il numero degli ammessi”, e l’abolizione del numero chiuso “sarà un percorso graduale ma si farà”, dichiara il ministro.


Palazzo Chigi corregge il tiro: “Graduale superamento”

“In merito al superamento del numero chiuso per l’accesso alla facoltà di Medicina, la Presidenza del Consiglio precisa che si tratta di un obiettivo politico di medio periodo per il quale si avvierà un confronto tecnico con i Ministeri competenti e la Crui, che potrà prevedere un percorso graduale di aumento dei posti disponibili, fino al superamento del numero chiuso”. Cosi’ una nota di palazzo Chigi.

I ministeri Istruzione-Sanità: “Era richiesta condivisa”

I ministri Marco Bussetti per l’Istruzione, Università e Ricerca, e Giulia Grillo per la Salute, hanno chiesto in sede di Consiglio dei Ministri “di aumentare sia gli accessi sia i contratti delle borse di studio per Medicina. È un auspicio condiviso da tutte le forze di maggioranza che il Governo intende onorare”. E’ quanto si legge in una nota congiunta dei due ministeri.

“Si tratta chiaramente di un percorso da iniziare già quest’anno per gradi. Per assicurare l’aumento dei posti disponibili e avviare un percorso condiviso- termina la nota- a breve sarà convocata una prima riunione con tutti i soggetti interessati a cominciare dalla Crui” .

Il ministro Giulia Grillo: “Stiamo studiando come”

“C’è sicuramente l’idea di superare il metodo attuale. Se togliere definitivamente il numero chiuso adesso oppure andare progressivamente verso l’eliminazione non lo posso dire perchè ci dobbiamo confrontare con il Miur. E quindi è necessario avere con loro un ok, non parte ovviamente solo da me il provvedimento, anzi è più di pertinenza del Miur anche se interessa specificamente il tema della sanità pubblica”. Lo dice la ministra alla Salute, Giulia Grillo, a chi le chiede se si andrà verso l’abolizione del numero chiuso per le facoltà di medicina nelle Università.

Io non credo– aggiunge la ministra- che i tempi siano brevissimi nel senso che bisogna fare naturalmente un tavolo con il Miur e confrontarci con le Università perchè sarebbe una rivoluzione, quindi bisogna approcciare il tema con grande senso di responsabilità, però oggi il criterio che fa accedere a medicina è assolutamente meritocratico perchè non è un criterio che seleziona i migliori per quella disciplina ma semplicemente coloro che hanno più memoria e lo posso dire perchè io l’ho fatto e quindi so benissimo in cosa consiste l’esame e dall’altra parte parte dobbiamo anche adattarci ai tempi che cambiano e a una proiezione futura per cui il numero di medici formati e specializzati è probabile, dai dati che abbiamo, che non sia sufficiente specie se poi avremo la quota 100 che comporterà anche il pensionamento anticipato di una categoria di medici che è quella che rappresenta maggiormente la sanità pubblica che sono i medici tra i 60 e i 70 anni”. Grillo promette: “Metteremo il massimo impegno per arrivare brevemente a un testo condiviso”.

LEGGI: Cosa prevede la manovra approvata ieri

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