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Roma. 72 anni fa il rastrellamento del Ghetto

Roma Capitale, Regione Lazio e Comunità ebraica hanno ricordato al Tempio Maggiore la deportazione verso i campi di sterminio di oltre 2mila ebrei romani

Pubblicato:16-10-2015 09:13
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:39

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ROMA – Corona di alloro per il 72esimo anniversario del rastrellamento del ghetto di Roma. Questa mattina Roma Capitale, Regione Lazio e Comunita’ ebraica di Roma hanno ricordato – davanti al Tempio Maggiore – la deportazione verso i campi di sterminio di oltre 2mila ebrei romani che prese il via il 16 ottobre di 72 anni fa.

Foto da Twitter @LaCgilnel900

Foto da Twitter @LaCgilnel900

Presenti alla cerimonia il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, l’assessore capitolino alla Scuola, Marco Rossi Doria, e il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni. “Siamo qui- ha detto Zingaretti- come sempre tutti gli anni e per sempre perche’ non si puo’, non vogliamo e non possiamo dimenticare quanto accadde il 16 ottobre. È stata una ferita alla comunita’ ebraica, ma e’ stata una ferita a Roma, per l’Italia, perche’ furono sradicate vite innocenti che non avevano alcuna colpa se non di essere di religione ebraica. Siamo vicini alla Comunita’ e siamo qui soprattutto per noi perche’ non vogliamo dimenticare un’onta che non e’ stata solo verso la comunita’ e verso le persone civili”.

Secondo Rossi Doria, “la deportazione del ghetto di Roma e’ stato uno degli episodi centrali della deportazione degli ebrei italiani. In un tempo in cui ricominciano ad esserci segnali nel mondo purtroppo preoccupanti, di persecuzioni e di stermini di ogni tipo, e’ fondamentale che le autorita’ civili siano al posto giusto a ricordare e a fare poi il lavoro di ogni giorno, nelle scuole, per ricordare queste cose terribili che sono d’insegnamento in un momento in cui bisogna riprendere una vigilanza forte”. Indispensabile mantenere la memoria anche per Di Segni: “Questa ferita e’ ancora presente, non e’ mai stata ricomposta, con tutto quello che succede nel mondo e’ importante essere memori e anche vigili. C’e’ il problema dello scontro dei popoli e di culture differenti, c’e’ il tema della convivenza, della costruzione dell’Europa, della societa’ pacifica: la lista e’ ben lunga”.


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