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A Firenze alpinisti ‘imbragano’ Palazzo Vecchio per il grande scudo parafulmini

Obiettivo mettere in sicurezza anzitutto le persone oltre a servizi pubblici essenziali e un inestimabile patrimonio artistico e architettonico

Pubblicato:16-09-2015 15:20
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:33

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FIRENZE – palazzo-vecchioÈ iniziata questa mattina la terza e ultima fase della realizzazione del grande scudo parafulmini su Palazzo Vecchio. Quattro tecnici specializzati si sono calati dalla Torre d’Arnolfo per agganciare i cavi di rame alla antiche mura. Le operazioni proseguiranno per un mese circa sulla facciata esterna del palazzo e nei cortili interni in modo da realizzare uno gigantesco scudo parafulmini composto da maglie di rame che, ossidandosi, con il tempo non saranno più visibili ad occhio nudo.

“Vogliamo mettere in sicurezza anzitutto le persone oltre a servizi pubblici essenziali e un inestimabile patrimonio artistico e architettonico”, sottolinea l’assessore all’ambiente, Alessia Bettini, commentando l’intervento commissionato alla Società Saet impianti, per il quale l’amministrazione ha investito 300.000 euro.

“Voglio ringraziare Saet che ha realizzato la messa in opera dello scudo parafulmine con una modalità innovativa: i suoi operai lavorano in fune, sospesi per aria, e non sono così impiegati mezzi pesanti in piazza della Signoria”.


La grande armatura di maglia di rame coprirà tutte le sommità a partire dalla Torre di Arnolfo, si distenderà lungo le quattro facciate in calate verticali, si interconnetterà con un anello terminale che raggiunge un sistema di dispersori realizzato a livello del suolo.

Il sistema di protezione sarà completato da “connessioni equipotenziali”, che servono nei casi in cui non risulta rispettata la distanza di sicurezza tra elementi percorsi dalla corrente di fulmine (captatori, calate, anelli intermedi) ed elementi metallici dell’edificio. Due dei quattro tecnici portano sull’elmetto una web cam che registra immagini inedite: scorci delle pareti e di piazza Signoria con angolature inedite.

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