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Orsa uccisa in Trentino, l’Enpa chiede notizie dei cuccioli

"La preoccupazione sulla loro sorte è tanta. Sono monitorati? Sono sostenuti? Sono radiocollarati? Vogliamo conoscere quali siano le misure intraprese a loro tutela"

Pubblicato:16-08-2017 08:18
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:36

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ROMA – L’orsa KJ2 è stata abbattuta in Trentino, ma che ne è stato dei suoi cuccioli?

“Oltre 2.500.000 visualizzazioni, migliaia di messaggi nelle bacheche Facebook della provincia di Trento e del ministro dell’Ambiente, cittadini italiani inferociti per quanto accaduto: questo il risultato della campagna di protesta lanciata dall’Enpa contro l’uccisione – tra l’altro sembrerebbe proprio di fronte ai cuccioli – dell’orsa KJ2, colpevole di aver tenuto un comportamento del tutto normale di fronte a una presunta aggressione e a una dinamica dell’incidente impossibile da accertare”. È quanto si legge in una nota dell’Enpa.

“Questa grande mobilitazione stride fortemente con il silenzio delle istituzioni, a livello nazionale, che spesso non hanno rilasciato neanche una parola di dura condanna per quanto avvenuto- commenta Enpa- Eppure, la fauna selvatica è un bene indisponibile dello Stato ed è rigorosamente protetta ed è quindi responsabilità precisa dello Stato assicurarne la tutela. Galletti dov’è? I ministri dove sono? Cosa intendono fare?”.


La Protezione animali chiede anche di avere “notizie certe sui cuccioli, perché la preoccupazione sulla loro sorte è tanta. Sono monitorati? Sono sostenuti? Sono radiocollarati? Vogliamo conoscere quali siano le misure intraprese a loro tutela. Intanto- si legge ancora nella nota- chiediamo a tutti di non fermarsi con le proteste – che devono sempre avvenire in maniera pacifica – e soprattutto di chiedere al Governo che al Trentino non vengano dati privilegi in merito alla gestione di orsi e lupi – richiesta avanzata dalle Province autonome”.

I cittadini trentini, aggiunge Enpa, “contrari a quanto avvenuto e preoccupati dal boicottaggio, si mobilitino: scrivano alle associazioni locali del turismo, degli albergatori, dell’agricoltura, dei piccoli produttori locali, e chiedano loro di prendere una dura posizione contro la politica delle uccisioni: possono farlo attraverso i social. Inoltre, chiediamo di mettere nei loro siti, blog e pagine facebook l’hashtag #iostocongliorsi, che indichi il loro disprezzo e la netta contrarietà a quanto avvenuto. I turisti e i residenti hanno il sacrosanto diritto di sapere se stanno sostenendo, con i propri acquisti, chi fomenta odio verso gli orsi o su chi li tutela”.

Enpa, infine, “si dissocia da ogni comportamento violento e da forme di manifestazioni non autorizzate e non pacifiche”.

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