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Militari fermano immigrato a Rebibbia: video fa discutere, il ministro li difende

ROMA - Sono le 18.25 di sabato 14 luglio e un giovane di origine

Pubblicato:16-07-2018 18:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:23
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ROMA – Sono le 18.25 di sabato 14 luglio e un giovane di origine africana è tenuto fermo a terra da un militare dell’Esercito in servizio con l’operazione ‘Strade Sicure’ e da un vigilantes, come si vede nel video pubblicato da Fanpage.it.

Da quanto ricostruito, l’uomo era stato fermato perché trovato in possesso di marijuana. I militari vogliono procedere all’identificazione, ma il ragazzo oppone resistenza. Il giovane è ferito alla testa, come testimoniato dal video in cui si vede una chiazza di sangue.


Per tenere fermo il ragazzo, racconta Fanpage, uno dei due militari (l’altro è al telefono per chiedere l’intervento delle forze dell’ordine) lo blocca a terra tra urla strazianti. Il militare, vedendo le mani del giovane che si muovono, gli dice: “Stai fermo, cosa volevi prendere in tasca? Cos’hai in tasca?”. Poi rinuncia ad impedirgli di muovere le mani: “Mi fa schifo tutto questo sangue”.

Dopo pochi minuti arriva una gazzella dei Carabinieri e un’ambulanza che trasporta il ragazzo in ospedale per essere medicato.

IL MINISTRO TRENTA: INTERVENTO INECCEPIBILE, GRAZIE

L’episodio di sabato, emerso soltanto oggi, ha suscitato la reazione del ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, che “non biasima” ma “ringrazia” i militari.

“Fanpage.it ed altri organi di stampa- scrive Trenta su Facebook- in queste ore hanno pubblicato un video che ritrae due militari di Strade Sicure intervenire sabato scorso nei confronti di un cittadino extracomunitario presso la stazione metro di Rebibbia. È un video sul quale lo Stato Maggiore della Difesa e dell’Esercito mi hanno già fornito ogni elemento, dietro mia richiesta, con la massima tempestività, e sul quale ho chiesto al mio staff di sviluppare ulteriori verifiche affinché venisse accertata la verità dei fatti”.

“Ebbene, apprese tutte le informazioni del caso credo sia doveroso, da parte mia, puntualizzare alcuni aspetti per evidenziare che i nostri due militari hanno agito con massimo impegno per garantire la sicurezza dei cittadini. Vi spiego perché, vi spiego ciò che in quel video non si vede, anche per una questione di trasparenza”.

“Il cittadino in questione era in compagnia di un’altra persona; di fronte a un comportamento sospetto dei due gli è stato intimato l’alt per un controllo (ricordo che i militari di Strade Sicure, nell’ambito delle loro funzioni, hanno gli stessi poteri e le medesime prerogative degli agenti di pubblica sicurezza)- prosegue il post della titolare della Difesa- Le due persone hanno ignorato l’alt e sono fuggite; una di loro, quella che compare nel video, durante la corsa è caduta provocandosi una ferita alla testa. Ferita, dunque, che non è scaturita da alcuna colluttazione, come invece qualcuno ha scritto”.

“Al fermo i due soldati, agendo nel pieno rispetto della legge e delle loro prerogative, hanno appurato che trasportava con sé un importante quantitativo di sostanze stupefacenti. E questo è il motivo per cui non lo hanno lasciato andare. I nostri due granatieri hanno agito rispettando la legge e hanno tutelato la salute del soggetto chiamando un’ambulanza che subito dopo lo ha trasportato all’ospedale Pertini per sottoporlo alle dovute cure mediche. Io non sento di biasimarli, al contrario, sento di ringraziarli! Come si evince dal video- continua il ministro- c’è stato un momento concitato in cui il militare ha dovuto agire con fermezza per immobilizzare completamente l’individuo”.

“Questo- conclude- perché il militare non indossava i guanti al momento del fermo e tale condotta, ovviamente, rientra perfettamente nella sua autotela visto che il cittadino fermato aveva perso del sangue. Si fa presto a puntare il dito, si fa presto a scivolare sui pregiudizi. Io chiedo cautela. E lo faccio dopo non aver nascosto la mia sensibilità su alcuni temi. Se i due militari avessero agito violando il protocollo, sarei stata la prima a chiedere provvedimenti. Così non è stato”.

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