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Adesso Di Maio vuol salvare Salvini dai “tangentari”

L'editoriale di Nico Perrone, direttore dell'Agenzia di stampa Dire, per DireOggi

Pubblicato:16-05-2019 15:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:28

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ROMA – Va avanti il rullo dei magistrati lombardi, che oggi hanno messo in galera il sindaco leghista di Legnano e due assessori di Forza Italia. Dopo il caso del sottosegretario Siri, insomma, la Lega è di nuovo nell’occhio del ciclone.

E subito il collega di Governo, Luigi Di Maio, ne approfitta per cavalcare la questione morale e la battaglia contro la corruzione. Il messaggio dei ‘grillini’ a tutti gli elettori, per chi lo vuol leggere, è chiaro: ‘Solo con il M5S ci si purifica e si tengono alla larga i tangentari’. Se la Lega vuol tornare a governare con il vecchio ceto politico, Forza Italia ecc., ci sarà corruzione. Con il Movimento, al contrario, anche Salvini potrà cominciare un nuovo corso e salvarsi dai “tangentari”.

Il problema è che si tratta di amministratori locali che rappresentano il corpaccione della Lega, sono loro che portano voti. Partita delicata, che preoccupa i leghisti convinti che la magistratura si farà ancora sentire. Il M5S intanto sfoglia la margherita. Perché subito dopo il voto europeo arriveranno al traguardo i procedimenti giudiziari contro Rixi e Garavaglia, pezzi da novanta della Lega. Si ripeterà quanto visto con il caso Siri?


Per quanto riguarda i contraccolpi, sono pochi quelli che scommettono su una crisi di governo, molti quelli che pensano che la litigiosa alleanza del contratto andrà comunque avanti. Salvini ha bisogno di tempo per far ‘sparire’ Berlusconi e prendersi l’elettorato di Forza Italia senza ceto politico e anche l’Emilia-Romagna, roccaforte Pd, in autunno.

Di Maio, che si gioca la testa sul cambio di sistema di potere, ha bisogno di Salvini per decidere tutte le nomine che arriveranno a breve nei settori chiave delle istituzioni e del mondo economico (Eni, Enel ecc.). A quel punto Salvini e Di Maio saranno i leader egemoni nei rispettivi campi e se la giocheranno nelle urne.

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