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Rom e sinti in corteo a Bologna: “Giusto chiudere i campi. Ma non con le ruspe” – VIDEO

BOLOGNA  - Parte cantando l'inno di Mameli il corteo rom e sinti organizzato oggi a Bologna per la

Pubblicato:16-05-2015 11:17
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:20

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BOLOGNA  – Parte cantando l’inno di Mameli il corteo rom e sinti organizzato oggi a Bologna per la manifestazione nazionale delle due etnie. Con chitarre, trombe, violini e bandiere della Pace, sono alcune centinaia le persone che hanno cominciato a sfilare da pochi minuti per le strade di Bologna. In coda al corteo anche qualche decina di esponenti dei centri sociali. La manifestazione è aperta dai cartelli con alcuni articoli della Costituzione.

Presenti diversi esponenti politici tra cui i senatori Pd Luigi Manconi e Sergio Lo Giudice, il capogruppo dem in Comune Claudio Mazzanti, i consiglieri comunali di Pd e Sel Leonardo Barcelo’ e Mirko Pieralisi, il presidente del Quartiere Navile, Daniele Ara, e l’assessore al Welfare di Palazzo d’Accursio, Amelia Frascaroli. In corteo anche don Giovanni Nicolini e l’attore Alessandro Bergonzoni.


“GIUSTO CHIUDERE I CAMPI. MA NON CON LE RUSPE” – Anche rom e sinti vogliono la chiusura dei campi nomadi. “Ma non con le ruspe”, afferma il presidente dell’associazione sinti italiani, Davide Casadio, organizzatore della manifestazione di oggi a Bologna contro la discriminazione delle etnie rom e sinta. “Siamo d’accordo con la chiusura dei campi- afferma Casadio- ma non con le ruspe, non dicendo che siamo tutti delinquenti. Non è vero che non paghiamo le bollette, noi non abbiamo mai voluto vivere nei campi. Siamo stati costretti dalle politiche”.

Casadio ha lanciato anche la proposta di fare di Bologna la capitale italiana della cultura sinta. “Speriamo si riescano a fare dei progetti- afferma- Bologna è una città democratica, un esempio per le altre città. Qui ci sono politiche che ci hanno sostenuto”.

di Andrea Sangermano

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