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Bologna. Il tempo passa, il Paladozza no: e ritorna dal futuro

Bologna, 2156. La città è in stato di semi-abbandono e il pianeta sull'orlo del baratro. Nella città di Basket city, un luogo sacro come il Paladozza, casa di Virtus e Fortitudo ma anche di concerti, comizi e spettacoli internazionali, è diventato un rudere inaccessibile.

Pubblicato:16-04-2018 15:56
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:46
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BOLOGNA – Bologna, 2156. La città è in stato di semi-abbandono, al buio, e il pianeta è sull’orlo del baratro. In questo futuro distopico lo sport è vietato per legge.

Nella città di Basket city, un luogo sacro come il Paladozza, casa di Virtus e Fortitudo ma anche di concerti, comizi e spettacoli internazionali, è diventato un rudere inaccessibile. Per questo due scienziati proveranno a cambiare le cose, e nel tentativo di salvare il mondo tentano di far rivivere le passioni che furono in un tempo ormai lontano. Un incipit vagamente inquietante che però fornisce il pretesto per rivivere la storia dello storico palazzetto come contenitore di passioni, pulsioni ed emozioni collettive.

Comincia così il docufilm “Tutto il palazzo – Bologna 2156: ritorno a Basket city” di Paolo Muran ed Emilio Marrese e interpretato da Stefano “Vito” Bicocchi, Bob Messini e Orfeo Orlando. Una produzione del quotidiano La Repubblica e di Paolo Muran doc in collaborazione con Futura film e Wildlab, e sviluppata da un team tutto bolognese, musiche comprese a cura della band “Altredib”, di recente in tour negli Stati uniti, che verrà presentata e proiettata in anteprima giovedì 19 aprile. Dove? Manco a dirlo.


Attraverso la narrazione ‘dal futuro’, con le immagini d’archivio viene ripercorsa tutta la storia culturale, musicale e sportiva che ha fatto tappa al Palasport voluto dal sindaco Dozza a cui fu intitolato nel 2006,fin dalla fondazione (nel 1956). Non solo storie di Basket city e derby infuocati, quindi: rimanendo in tema sportivo si va dalle esibizioni dei giganti del tennis John McEnroe e Bjorn Borg agli incontri di pugilato con Nino Benvenuti. In ambito musicale, si va dai concerti di Rolling Stones, The Who, Jimi Hendrix negli anni ’60, alla consacrazione delle stelle ‘locali’ come Dalla, Pavarotti, Guccini, Abbado. E poi ancora gli spettacoli di Roberto Benigni e Vittorio Gassman, fino all’epico monologo finale di Daniele Luttazzi durante l’evento Raiperunanotte nel 2010.

Il Paladozza è stato tutto questo, e nella serata del 19 aprile, intitolata “Un nuovo Paladozza, tra passato, presente e futuro”, si parlerà anche di quello che sarà: ad esempio, con il progetto di realizzazione di un Museo digitale sulla storia del Palasport. Ma il clou dell’evento rimane la proiezione di “Tutto il Palazzo”.

Costata circa 47.000 euro, la pellicola è stata realizzata con il sostegno di istituzioni e aziende del territorio, tra cui: Comune, Bologna Welcome, Lega basket serie A, Cineteca, Camst, Ascom, Fiera di Bologna, Finsalute, Coop Alleanza 3.0, Lavoropiù, Unipol banca, Società Dolce, Aeroporto, Legacoop Bologna, Prep, Philips, Amaro Montenegro, Olio Cuore ed Edizioni Minerva.












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