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Auto, al salone di Ginevra è 5G ed elettrica. Bevilacqua: “Sia priorità per l’Italia”

"Quello che si e' palesato a Ginevra e' l'anticipazione decennale di un cambio di vision gia' ultimato nel settore automotive"

Pubblicato:16-03-2019 15:25
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:14
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ROMA – “Quello che si e’ palesato a Ginevra e’ l’anticipazione decennale di un cambio di vision gia’ ultimato nel settore automotive che oggi guarda, con Stati non ancora pienamente convinti dell’irreversibilita’ del processo, non piu’ unicamente ad un elettrico di sola nicchia ma ‘diffuso verticalmente’, dall’economica utilitaria alla hypercar, passando per forme evolute di car sharing, ma anche alla guida controllata da intelligenza artificiale”. Cosi’ Nunzio Bevilacqua, giurista di impresa ed esperto economico internazionale, al Salone dell’Auto di Ginevra.

“La sfida sperimentale iniziata probabilmente con la formula E- prosegue Bevilacqua- ha trovato la sua migliore espressione non solo nel fatto di ‘aver convinto’ firme del calibro di Pininfarina a sdoganare, con la sua Battista da 1900cv, l’elettrico dal mondo supercar, in cui era gia’ presente, a quello hyper, e nella sempre maggiore offerta diversificata negli Hub di E-TRON Audi ed EQ Mercedes per un mercato di fascia medio-alto ma, obiettivo questo forse anche piu’ ambizioso, nell’essere riusciti a surrogare l’elettrico alla combustione, per prezzo ed modalita’ di utilizzazione, anche per una fascia ‘popolarmente accessibile’ e al car sharing”.


“Questa corsa contro il tempo- prosegue l’esperto- ha mostrato a Ginevra alcuni traguardi cruciali nel settore tra cui il contenimento del prezzo, l’aumento di efficienza batterie in termini di riduzione peso, aumento d’autonomia e velocita’ di ricarica come nell’Italiana DR3 EV, l’integrazione tra elettrico e solare come nell’avveniristica ipercompatta tedesca SVEN, probabilmente nuovo modo di intendere, in un futuro prossimo, non solo il mercato car sharing ma anche quello di un trasporto taxi ‘smart'”.

“Se il mercato Auto sembrerebbe, per mole di investimenti e qualita’ di ricerca, aver puntato sul proseguimento e forse anche su di una accelerazione di questa ‘svolta elettrica’, Stati come l’Italia dovrebbero coadiuvare il processo di cambiamento della mobilita’, e del conseguente parco, con una vera e propria ‘programmazione generazionale’ che veda nell’incentivo il positivo incipit ma che si dispieghi in investimenti infrastrutturali di rete, che vadano dalla capillarita’ del rifornimento elettrico alla sua velocita’, passando, per evitare ‘impatti occupazionali’, per una formazione professionale ed eventuale ‘riconversione’ prioritaria del personale meccanico convenzionale, ma anche di quello della distribuzione idrocarburi con eventuali prelazioni su infrastrutture mutate da erogazione fossile a quella elettrica”.

E conclude: “Oltre a cio’ se la dimensione del cambiamento tecnico al Salone puo’ essere sintetizzata con la Renault Concept EZ-Ultimo, limousine elettrica a guida autonoma, la concretezza dello stesso potrebbe doversi necessariamente confrontare con la necessaria tecnologia 5G e in aggiunta a cio’, in Paesi come l’Italia, con un ‘costo fiscale’ che, benche’ in futuro, potrebbe dover ripagare in parte le infrastrutture di rete e compensare la perdita di gettito da accise sul carburante, non risulti sproporzionato nell’erogazione di elettricita’ da trazione, andando, in questo modo, ad erodere quasi tutta la convenienza economica per i cittadini”.

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