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Provviste per gli indigenti e ‘doggy bag’ al ristorante: ecco il ddl

Il ddl è del Pd, a prima firma Maria Chiara Gadda, e verrà approvato in prima lettura dall'aula della Camera tra stasera e domani

Pubblicato:16-03-2016 17:36
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:24

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povertà

ROMA – Una legge contro gli sprechi alimentari e in grado di semplificare le donazioni alle associazioni che aiutano gli indigenti. Il ddl è del Pd, a prima firma Maria Chiara Gadda, e verrà approvato in prima lettura dall’aula della Camera tra stasera e domani. E’ un provvedimento di 17 articoli che consente agli operatori del settore alimentare di cedere gratuitamente le eccedenze alimentari (i prodotti invenduti) a “soggetti cessionari” quali enti privati che senza scopo di lucro promuovono attività di utilità sociale.

I prodotti alimentari donati alle persone “indigenti”, prevede l’articolato, devono essere “idonei al consumo umano”, quindi confezionati e non scaduti e nel caso non lo fossero possono essere utilizzati per “il sostegno vitale di animali e per la destinazione ad autocompostaggio o a compostaggio con metodo aerobico”. Ma non si tratta solo di prodotti confezionati del supermercato o dei negozi, viene infatti disciplinata tutta una casistica che riguarda anche i prodotti agricoli da campo e di allevamento e i prodotti finiti della panificazione e i derivati degli impasti di farina prodotti nei forni e invenduti o non somministrati entro le 24 ore successive alla loro produzione. Il ddl stabilisce anche che le regioni possano stipulare accordi “per dotare gli operatori della ristorazione di contenitori riutilizzabili realizzati in materiale riciclabile idonei a consentire ai clienti l’asporto dei propri avanzi di cibo”, la cosiddetta ‘doggy bag‘ che sempre più italiani si portano a casa dal ristorante.


E’ infine prevista l’istituzione di un “Tavolo” tramite decreto del ministero delle Politiche agricole per la gestione del Fondo per la distribuzione delle derrate alimentari alle persone indigenti. Sempre il Mipaaf realizza un Fondo da 1 milione l’anno per la ricerca e lo sviluppo tecnologico nel campo del confezionamento dei prodotti alimentari finalizzato proprio alla limitazione degli sprechi e alla loro destinazione ai poveri.

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