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In Calabria è già scontro sul commissario: Oliverio: durerà al massimo un anno

Il Consiglio dei ministri ha da poco nominato Massimo Scura

Pubblicato:16-03-2015 15:07
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:11

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medici sanitàIl Consiglio dei ministri ha da poco nominato Massimo Scura commissario per la Sanità in Calabria (confermando Andrea Urbani nel ruolo di subcommissario unico). Una nomina arrivata con settimane di ritardi e caricata di polemiche. Ora il presidente della Regione, Mario Oliverio, rilancia: “Entro l’anno dobbiamo essere fuori dal commissariamento”.

Oliverio risponde ad alcune indiscrezioni che lo avrebbero visto “adirato” per la nomina di Scura: “E’ a tutti noto- scrive in un comunicato- il senso ed il rispetto delle istituzioni che mi appartiene e che, in nessun caso, mi avrebbe mai indotto ad assumere toni ed atteggiamenti poco consoni alla circostanza di una riunione importante come quella del Consiglio dei Ministri a cui sono stato onorato di partecipare in rappresentanza della Calabria. Al Governo ho rappresentato, in termini pacati, il mio disappunto per il percorso seguito nella scelta del commissario ad acta per la gestione del Piano di Rientro della sanità calabrese. Nel corso del mio intervento ho ribadito, altresì, la necessità di affrontare la grave situazione in cui versa il sistema sanitario calabrese, attraverso scelte urgenti e mirate alla riqualificazione dei servizi ospedalieri e territoriali, a tutela della salute dei cittadini e per ridare la necessaria fiducia in un servizio, qual è quello sanitario regionale, anche al fine di invertire la tendenza crescente alla mobilità passiva, ovvero al ricorso a strutture esterne alla nostra regione. Ho auspicato, infine, la necessità di accelerare la fuoriuscita dalle condizioni che hanno determinato il commissariamento nei tempi strettamente necessari e, comunque, entro il 31 dicembre”.

E sulla sua pagina di Facebook, Oliverio aggiunge: “Mi preme ribadire che la gestione commissariale aveva il compito, non solo di far rientrare il debito, ma anche di riqualificare i servizi. Il risultato indica che il debito è rientrato solo parzialmente e che i servizi versano in allarmante situazione. Nel corso del recente Consiglio dei ministri, cui ho partecipato, con pacatezza, come è nel mio costume, ed altrettanta schiettezza ho espresso un punto di vista: la gestione commissariale ha utilizzato una dannosa mentalità ragionieristica che ha incentivato da un lato la mobilità passiva, dall’altro peggiorato i servizi. Occorre, presto, invertire la rotta: la Calabria è una regione che deve avere le stesse credenziali di altre. Entro il 31 dicembre prossimo la Calabria dovrà uscire dal commissariamento e ritornare ad una situazione di ordinarietà. Naturalmente, nel frattempo, non può pensarsi che il presidente abdichi alle sue funzioni”.


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