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Tangenti, quattro arresti per Tav ed Expo. Tra loro un super dirigente del ministero dei Lavori pubblici

Sono quattro le persone arrestate stamani, con l'accusa di corruzione, induzione

Pubblicato:16-03-2015 11:00
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:11

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manetteSono quattro le persone arrestate stamani, con l’accusa di corruzione, induzione indebita, turbativa d’asta ed altri delitti contro la Pubblica amministrazione, nell’ambito di indagini sulla gestione illecita degli appalti delle Grandi opere. Tra loro anche nomi noti, come quello dell’ex dirigente del ministero dei Lavori pubblici Ercole Incalza. Gli altri finiti in manette sono gli imprenditori Stefano Perotti, Francesco Cavallo, e Sandro Pacella.

Il Ros, unitamente ai Comandi dell’Arma territorialmente competenti, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Firenze su richiesta della locale Procura della Repubblica. Ulteriori 41 gli indagati a piede libero, raggiunti da un’informazione di garanzia per i medesimi reati, tutti sottoposti a perquisizione, estesa anche agli uffici di società e istituzionali nella loro disponibilità, tra cui uffici della struttura di missione presso il ministero delle Infrastrutture e Trasporti, della Rete ferroviaria italiana, dell’Anas international enterprises, delle Ferrovie del sud est, del consorzio Autostrada Civitavecchia – Orte – Mestre, dell’Autostrada regionale Cispadana e dell’Autorità portuale Nord Sardegna.

L’esecuzione dei provvedimenti ha interessato le province di Roma, Milano, Firenze, Bologna, Genova, Torino, Padova, Brescia, Perugia, Bari, Modena, Ravenna, Crotone e Olbia. L’attività investigativa del Ros, condotta sotto la direzione della Procura della Repubblica di Firenze, era stata avviata nel 2013 per accertare ulteriori  presunti illeciti nella gestione degli appalti per la realizzazione del “Nodo Tav” di Firenze e del sotto-attraversamento della città, ricompresi nelle c.d. “Grandi Opere”, di competenza della struttura tecnica di missione istituita presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, diretta dall’indagato Incalza Ercole, interessato alla gestione dell’iter amministrativo delle più importanti opere infrastrutturali del Paese.


In tale ambito, le indagini hanno documentato gli stretti rapporti tra quest’ultimo e l’ingegnere Stefano Perotti, figura centrale dell’indagine, responsabile della società Ingegneria SPM, a cui sono stati affidati incarichi di direzione lavori  per la realizzazione di diverse “Grandi Opere”,  ferroviarie ed  autostradali tra le quali figurano:  la linea ferroviaria A/V Milano – Verona (tratta Brescia – Verona),  il Nodo Tav di Firenze per il sotto attraversamento della città, la tratta ferroviaria A/V Firenze Bologna, la tratta ferroviaria A/V Genova – Milano Terzo Valico di Giovi, l’autostrada Civitavecchia – Orte – Mestre, l’autostrada Reggiolo Rolo – Ferrara e l’autostrada Eas Ejdymer-Emssad in Libia. Inoltre dall’indagine è emerso altresì come Perotti abbia influito illecitamente  sulla aggiudicazione dei lavori di realizzazione del Palazzo Italia per l’Expo 2015 e, tra le altre cose, anche della realizzazione del nuovo terminal del porto di Olbia. Oltre gli incarichi di direzione sopra citati Perotti otteneva anche l’incarico di direttore dei lavori inerenti l’appalto Anas relativo ad un macro lotto dell’autostrada A3 Salerno Reggio Calabria e il conferimento dell’incarico di progettazione del nuovo centro direzionale ENI di San Donato Milanese.

Il modus operandi criminale adottato dagli indagati e fondato sui reciproci rapporti di interesse illecito, secondo l’accusa, prevedeva che: le società consortili aggiudicatarie degli appalti rientranti nelle “Grandi opere” fossero indotte da Incalza a conferire al Perotti, o a professionisti e società a lui riconducibili, incarichi di progettazione e direzione di lavori garantendo di fatto il superamento degli ostacoli burocratico-amministrativi. Perotti , quale contropartita, avrebbe assicurato l’affidamento di incarichi di consulenza e/o tecnici a soggetti indicati dallo stesso Incalza,  destinatario anch’egli di incarichi lautamente retribuiti conferiti dalla Green field System srl,  società affidataria di direzioni lavori.

Fra le imputazioni elevate a carico degli indagati oggi raggiunti dalle ordinanze vi è quella di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e ad altri delitti contro la Pa, accusa che vede  quale capo e promotore della stessa organizzazione Perotti Stefano. Il GIP, in relazione a tale capo di imputazione, ha tuttavia rigett

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