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VIDEO | Renzi boccia l’autonomia: “Progetto che non mi è mai piaciuto”

Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print https://youtu.be/9sl-sS2gjqY BOLOGNA - Matteo Renzi stoppa la richiesta di maggiore autonomia

Pubblicato:16-02-2019 12:30
Ultimo aggiornamento:16-02-2019 12:30

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BOLOGNA – Matteo Renzi stoppa la richiesta di maggiore autonomia da parte delle Regioni del nord, compresa l’Emilia-Romagna guidata dal suo ex fedelissimo Stefano Bonaccini. “E’ un tema che si pone non da oggi- sottolinea Renzi, arrivando a San Lazzaro in provincia di Bologna per la presentazione del suo libro- fu una discussione aperta col Governo Gentiloni, non col Governo Renzi. Io non ho mai apprezzato quel disegno“.

Quindi, dice chiaro e tondo l’ex segretario Pd ed ex presidente del Consiglio, “rispetto il percorso che stanno facendo, ma è un percorso che non ho fatto e che non avrei fatto“.


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BONACCINI REPLICA: “FARÀ BENE ALL’EMILIA-ROMAGNA”

Bersagliato di critiche negli ultimi giorni, anche dall’ex premier Matteo Renzi proprio oggi a Bologna, il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini punta i piedi sull’autonomia. Un progetto che “farebbe bene alla regione” e che è del tutto diverso dalla proposta di Lombardia e Veneto.

“Conviene chiarire alcune cose”, afferma Bonaccini, con un intervento pubblicato sui social network un paio di ore dopo le dichiarazioni rilasciate da Renzi questa mattina a San Lazzaro. “Si parla delle tre proposte di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto come se fossero un tutt’uno- rimarca Bonaccini, che non cita mai l’ex premier direttamente- o al più tre cose abbastanza simili. Non è vero, basta leggere”.

Tra l’altro, ricorda il governatore, “è proprio la nostra Costituzione, all’articolo 116, a prevedere che non sia così”. Il progetto di autonomia dell’Emilia-Romagna, insiste dunque Bonaccini, “è pienamente nel solco costituzionale e rispettoso dell’unità giuridica e sostanziale della nazione, principio per noi sacro, così come della solidarietà fra territori, valore irrinunciabile. Non contempla alcunché su ‘residui fiscali’, non propone affatto la regionalizzazione della scuola, e men che meno dell’inquadramento o del reclutamento degli insegnanti, né delle concessioni autostradali, della tutela ambientale o del patrimonio artistico nazionale”. 

Al contrario, spiega il presidente, l’autonomia dell’Emilia-Romagna “rafforza la capacità regionale di programmare, dall’edilizia scolastica a quella sanitaria, dai rifiuti alla tutela del suolo; organizza meglio le politiche attive del lavoro e gli strumenti di sostegno alle imprese; semplifica le procedure burocratiche e riduce i tempi di risposta della pubblica amministrazione; individua strumenti di sostegno attivo alla montagna e alle zone più svantaggiate”. Detta in altre parole, rivendica il governatore, l’autonomia “è un progetto che farebbe bene all’Emilia-Romagna e ai i suoi cittadini, alle sue imprese e ai suoi lavoratori”.

Tra l’altro, ci tiene a ricordare Bonaccini, “lo abbiamo concertato e condiviso con i Comuni e le Province, le associazioni delle imprese, le organizzazioni sindacali e il terzo settore, le università e le camere di commercio”. Inoltre, sottolinea il presidente, “non chiediamo un euro in più di quello che già oggi spende lo Stato, nè vogliamo togliere alcunché ad altri, ma pretendiamo di essere messi nelle condizioni di fare bene e fare meglio, visto che siamo regione virtuosa, con i conti in ordine e capace di garantire servizi di qualità. Nel rispetto della Costituzione”.

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