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Tassisti in piazza (e caos) a Roma: “No emendamento ‘Milleproroghe’ pro Uber”

Oggi in Senato si vota l'emendamento 'Uber' che, secondo i tassisti, spiana la strada alle multinazionali

Pubblicato:16-02-2017 10:35
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:55

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ROMA – E’ giunta anche sotto palazzo Madama la protesta dei tassisti contro ‘l’emendamento Uber’ (in votazione oggi al Senato), agitazione che sta privando del servizio taxi gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino. Circa 500 tassisti, infatti, si sono radunati in piazza delle 5 lune in attesa del voto del provvedimento in Aula. I tassisti, “in agitazione in tutta Italia“, dicono dalla piazza, si scagliano contro il maxi emendamento del decreto Mille Proroghe, sul quale il governo ha posto la questione di fiducia. Il provvedimento, è l’accusa dei conducenti di taxi, “spiana la strada alle multinazionali come Uber” perché l’emendamento Lanzillotta rinvia al 31 dicembre il termine entro il quale il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti deve emanare le norme volte ad impedire l’esercizio abusivo del servizio di taxi e di noleggio con conducente. Intanto, a causa dell’assembramento, corso Vittorio Emanuele è chiuso al traffico e le linee di autobus sono deviate.

GASPARRI (FI): “PROTESTA GIUSTA, NON TUTTI POSSONO PRENDERE LA MACCHINA E TRASPORTARE CHIUNQUE”

“E’ giusto farsi ascoltare, senza violenza”, dice il senatore Fi e vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, sceso in piazza tra i tassisti. “L’emendamento lascia aperta una soluzione definitiva, che è non lasciare fare a tutti lo stesso mestiere”, prosegue Gasparri, “perché non è che tutti possono prendere la macchina e trasportare chi gli pare: chi fa altri mestieri li deve fare con le regole di altri mestieri”. Ciò detto, “se il governo non ascolta i cittadini poi si prende le risposte che merita”, dice il senatore azzurro fra gli applausi e qualche isolato invito a misure più drastiche, “credevo vi avessero incontrato e invece no- conclude Gasparri- gli dirò che siete molto arrabbiati”.

TASSISTI: “NON SIAMO PIU’ QUELLI DI UNA VOLTA, ABBIAMO WIFI E BANCOMAT”

E i tassisti sono arrabbiati davvero: “Siamo fermi in tutta Italia fino a che questa legge non la tolgono di mezzo”, dicono assiepandosi attorno al cronista, “se si apre alle licenze da altre città (tema molto sentito a Roma dove operano Ncc, noleggi con conducenti, con licenze di comuni limitrofi, ndr) poi c’è il rischio che non si possa più capovolgere la situazione”. Ma la protesta è anche l’occasione per spiegare che i tassisti non sono più quelli di una volta, a spegnere il confronto tra ‘tassista vecchio brutto e cattivo e ‘Uber nuovo bello e buono’. “La categoria viene spesso ghettizzata per pochi ignoranti che ne fanno parte– racconta un tassista già ingegnere informatico e giornalista- ma la nostra categoria è cambiata, sia tra i ‘vecchi’ autisti che tra i ‘nuovi’, offriamo servizi moderni sui nostri taxi, abbiamo il wifi e il bancomat, possiamo offrire altri servizi: il nostro è un servizio a valore aggiunto per la città, la categoria spesso è rappresentata in modo equivoco, ma si è evoluta”.


TASSISTI: “NON E’ VERO CHE UBER COSTA MENO”

C’è spazio anche per contrastare l’idea che Uber sia più conveniente, almeno oggi. “Guardi qua- dice un tassista con lo smartphone in mano- ecco quanto costa oggi Uber per gli aeroporti di Roma: 140 euro“, prezzo che oggi qualcuno pagherà visto che raggiungere Fiumicino o Ciampino oggi è piuttosto complesso. “Noi abbiamo il tassametro, gli altri no“, si aggiunge un altro conducente, “sono anni che gli Ncc girano a Roma, si sarebbe potuta regolarizzare la loro situazione con bandi o gare, e invece non è stato fatto nulla”. Oltre alla differenza tra un autista di taxi che ha precise regole come la licenza, il rientro in autorimessa e il tassametro, tra Ncc e Uber “c’è in giro molta evasione– denuncia un altro tassista- noi abbiamo gli studi di settore e 8 ore di lavoro al giorno, loro possono girare h24 e dichiarano anche 10mila euro l’anno”.

di Roberto Antonini, giornalista professionista

GASPARRI: “PROTESTA GIUSTA, FORZA ITALIA STA DALLA LORO PARTE”

Mi sono schierato in piazza con tassisti, commercianti ambulanti, Vigili del fuoco, rappresentanti delle Province e con tutte le categorie che oggi sono a Roma per protestare contro i disastri causati dal Pd. Si stanno varando norme che favoriscono la concorrenza sleale da parte degli operatori del commercio elettronico che non pagano tasse o nel campo del trasporto da parte di società che utilizzano chiunque, senza alcuna garanzia, in servizi che devono essere riservati a chi lavora con un taxi pagando sonore imposte”, dice Gasparri in una nota. E prosegue: “Sono stati abbandonati al loro destino i Vigili del fuoco nonostante gli elogi fatti solo a parole, mentre le Province non sono state abolite ma private solo di mezzi e funzioni. C’è insomma un’Italia in rivolta che FI deve interpretare”. Infine Gasparri conclude: “Il centrodestra ha sempre avuto rispetto e ha sempre ascoltato tutte le categorie quando era al governo. Nel decreto Milleproroghe sono state introdotte norme assurde che contestiamo perché vogliamo garantire la vera concorrenza. Siamo dalla parte delle categorie abbandonate dal Pd e dal governo. Difendiamo il lavoro, gli artigiani, chi fatica e vuole rispetto, non norme che ne affossano l’attività”.

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