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Governo e Unesco firmano accordo: nascono i Caschi blu della cultura

A nation stays alive when its culture stays alive: sono queste le parole che sanciscono la nascita dei Caschi blu della cultura

Pubblicato:16-02-2016 11:45
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:58

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ROMA  – A nation stays alive when its culture stays alive. Una nazione è viva quando è viva la sua cultura. Sono queste le parole che sanciscono la nascita dei Caschi blu della cultura, diventati realtà oggi con un accordo storico tra il Governo italiano e l’Unesco. A firmare il memorandum per la costituzione della task force italiana ‘Unite for Heritage’ a difesa del patrimonio culturale a rischio, presso l’Aula X delle Terme di Diocleziano a Roma, il direttore generale dell’Unesco, Irina Bokova, il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, e il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette.

La task force, fortemente voluta dal ministro Franceschini e accolta dall’Unesco, è operativa da subito ed è formata dal Nucleo Carabinieri tutela patrimonio culturale e dagli istituti del Mibact: Istituto superiore per la conservazione e il restauro, Opificio delle pietre dure, Istituto centrale per la Documentazione e il Catalogo e Istituto centrale per la conservazione e il restauro per il patrimonio archivistico e librario. Alle Terme di Diocleziano, durante una cerimonia affollatissima, anche il sindaco di Torino, Piero Fassino, che con Franceschini e Gentiloni ha firmato un accordo internazionale per l’istituzione del nuovo Centro di formazione Unesco a Torino.

CASCHI BLU, FRANCESCHINI: ITALIA PRIMO PAESE, ALTRI LA SEGUANO – “L’Italia è il primo Paese che mette a disposizione dell’Unesco una task force per la tutela del patrimonio culturale. Spero siano molti i Paesi a seguire questa strada”. A dirlo è il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini. Il Comando Carabinieri tutela patrimonio culturale “è già pronto e operativo ed è a disposizione dell’Unesco”, ha aggiunto il ministro, specificando che quello di oggi “è un passo importante e moralmente dovuto: la definizione che l’Unesco dà a un sito definendolo ‘patrimonio dell’umanità’ ci ricorda che gli Stati, i privati e le istituzioni sono giuridicamente proprietari, ma quel bene è patrimonio dell’umanità. E’ di tutti- ha detto infine il ministro- e tutti abbiamo il dovere di proteggerlo e difenderlo”.


di Nicoletta Di Placido, giornalista professionista

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