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Migranti, Gentiloni: Restano divisioni sulle quote, Italia pronta a tutto

Oggi Gentiloni è a Bruxelles per la seconda giornata del vertice dei capi di Stato e di governo dell’Ue

Pubblicato:15-12-2017 11:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:59

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BRUXELLES – “Non ci siamo” ancora. Le divisioni sull’immigrazione restano. Lo ha detto oggi il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, al suo arrivo in Consiglio europeo per la seconda giornata del vertice dei capi di Stato e di governo dell’Ue. “C’è uno scoglio sulla dimensione interna” della questione dell’immigrazione ha detto il premier, in riferimento alla revisione delle regole alla base del sistema comune di asilo e del meccanismo di ricollocamento. “Non siamo riusciti in questa lunga riunione a superare le resistenze che restano dei Paesi del gruppo di Vysegrad (Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia, Ungheria) sull’obbligatorietà delle quote”.

“SPERIAMO FLESSIONE FLUSSI E CAMBIO DI ROTTA”

L’auspicio del capo del governo è che il miglioramento della situazione con un allentamento della pressione dei richiedenti asilo crei le condizioni per avere un cambio di rotta. “La mia speranza è che la riduzione del flussi renda la discussone interna più semplice” ha detto Gentiloni. Del resto, questa la speranza italiana, “se non si ha una pressione di centinaia di migliaia di migranti irregolari e ingovernata è forse più facile convincere quelli che pensano che tutto si risolva con i muri”.

“L’ITALIA PRONTA A TUTTO”

L’Italia è comunque disposta a tutto, anche a ricorrere al voto a maggioranza e non più all’unanimità sulle questioni migratorio. “La considero un’arma estrema”, ha sottolineato Gentiloni, assicurando che l’intenzione italiana è innanzitutto “fare ogni possibile sforzo per raggiungere uno sforzo consensuale”.


dal nostro corrispondente a Bruxlles, Alessio Pisanò

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