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E se Massa Carrara diventasse Toscana? La provocazione di Cna: “Il nostro territorio non è considerato”

"Un referendum popolare per annettere la provincia di Massa Carrara alla vicina Regione Liguria". E' la provocazione di

Pubblicato:15-12-2015 15:16
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:42

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Un referendum popolare per annettere la provincia di Massa Carrara alla vicina Regione Liguria“. E’ la provocazione di Cna preoccupata per il processo di “smembramento e per il crescente disinteresse da parte della Regione Toscana e del Governo centrale che non hanno riconosciuto lo stato di area di crisi complessa favorendo, come indiretta conseguenza, Livorno e Piombino che invece stanno godendo di agevolazioni e di un progetto di rilancio”. A preoccupare è anche “il ritardo ed il silenzio” sulla firma dell’accordo di programma che avrebbe dovuto aprire un percorso nuovo di riqualificazione e reindustrializzazione, chiesto l’altro giorno anche dalla Camera di commercio massese.

massa_carrara“A distanza di poco più di un anno- sottolinea Paolo Bedini, il presidente degli artigiani– è stato totalmente negato al nostro territorio lo status di area di crisi indirizzando contestualmente tutte le risorse sull’area di Piombino e Livorno. Una ulteriore prova è la quasi ormai certezza che il porto di Marina di Carrara, nella bozza del decreto firmata dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sarà assorbito da quello di La Spezia. Purtroppo questa notizia sembra identificare un preciso percorso di abbandono da parte della Regione Toscana verso il territorio di Massa Carrara”.

La cosa che preoccupa, spiega, “è la difformità di veduta e lo smembramento che subirà il territorio. Da un lato verranno allontanati una buona parte dei riferimenti statali o governativi, dall’altro su una partita importante come quella del porto e della sua economia, si indica come una soluzione quella di migrare e cercare fortuna verso un altro contesto regionale. Sta già accadendo con la Corte d’Appello, per cui noi, toscani, dobbiamo andare a Genova”.
Di fronte a questa situazione “forse la risposta migliore sarebbe che lo stesso territorio decida cosa vuol fare e allora l’idea di indire un referendum popolare per aderire alla Liguria non risulta così tanto peregrina. Già una volta- conclude Bedini- avevamo ipotizzato un trasferimento di aziende sul versante Ligure, oggi più che mai questa soluzione non sembra essere non considerabile”.
Da qui l’intenzione di chiedere, nelle prossime settimane, “un incontro con il governatore Giovanni Toti, per capire se l’eventuale accorpamento delle Autorithy, non possa essere solo l’inizio di un percorso di inclusione del territorio apuano in Liguria”.


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