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Boschi: “Dai nostri Governi tanti provvedimenti per le Pari opportunità”

L'Italia è cresciuta di 13 punti nell'uguaglianza di genere secondo il 'Gender equality Index 2017'

Pubblicato:15-11-2017 11:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:53

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Maria Elena BoschiROMA -“In questi anni di complessi cambiamenti del mondo del lavoro sono state promosse importanti politiche di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per rilanciare l’occupazione femminile”. E’ quanto ha dichiarato la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio con delega alle Pari opportunità, Maria Elena Boschi, in un‘intervista per la pubblicazione “The Most Advanced Companies in Gender Equality”, realizzata da “Capital” in occasione del G7 Pari opportunità, che si apre oggi a Taormina.

“Consapevoli del fatto che le donne – prosegue Boschi – ancora portano il peso prevalente dei compiti di cura nell’ambito della vita familiare, non retribuiti ma inevitabili, come la cura dei bambini e il lavoro domestico, si è intervenuti in attuazione del Jobs Act introducendo misure a tutela della maternità e a rendere più flessibile la fruizione dei congedi parentali. Ad esempio il congedo parentale facoltativo è stato esteso ai 12 anni del figlio, con una retribuzione al 30% dello stipendio fino al sesto anno; è stata data la possibilità di utilizzare il congedo parentale a ore ed è stata previsto uno specifico congedo per le donne vittime di violenza. Sono poi stati di recente stanziati 110 milioni complessivi per gli anni 2017-2018 destinati alle aziende che nei contratti di secondo livello garantiscano misure di conciliazione vita-lavoro ai propri dipendenti migliorative rispetto a quelle già previste dalla normativa vigente. Penso poi che siano sicuramente da apprezzare le misure che il Governo Renzi ha previsto, e sono state confermate dall’attuale Governo, per supportare con agevolazioni fiscali chi deve ricorrere ad asili nido o baby sitting. Il Testo unico sulle società a partecipazione pubblica ha poi imposto che almeno un terzo delle nomine di amministratori di società pubbliche siano appannaggio del genere meno rappresentato”.

Dichiara ancora la sottosegretaria Boschi a “Capital”: “Il tema delle pari opportunità assume una rilevanza sempre crescente sia nel contesto nazionale che internazionale. Per queste ragioni sono sempre più le organizzazioni pubbliche e private che realizzano analisi e ricognizioni in ottica di genere e offrono dati statistici globali aggiornati. In particolare, nel mese di Ottobre 2017 l’European Institute for Gender Equality (EIGE) ha pubblicato il ‘Gender Equality Index 2017’. L’Italia ha fatto registrare i più significativi miglioramenti nella direzione dell’uguaglianza di genere, con un incremento dell’indice di 13 punti (da 49,2 a 62,2) negli ultimi anni. Contribuisce a questo risultato la sensibile diminuzione delle differenze di genere in quattro settori: lavoro, ricchezza, conoscenza e potere. In particolare, sono l’istruzione delle donne italiane e la loro capacità decisionale ad aumentare negli ultimi anni. A ciò si aggiunga che l’Italia è tra i primi in Europa in materia di equilibrio di genere nei board delle società pubbliche e quotate e per percentuale di donne in Parlamento (31%); ed è al secondo posto sul piano europeo quando si parla di donne imprenditrici (OECD 2017)”.


“In Italia il tasso di occupazione delle donne (15-64 anni) – risponde ancora Boschi – è ormai al 50%, facendo registrare il livello più alto dall’avvio delle serie storiche dell’ISTAT nel 1977. E’ sicuramente un dato importante che tuttavia, considerata la distanza di circa 20 punti dal tasso di occupazione maschile, ancora oggi testimonia le difficoltà e gli ostacoli che le donne incontrano nell’accesso al mercato del lavoro nonostante le loro competenze in molti casi più elevate degli uomini. Il mondo del lavoro è ancora troppo ancorato a schemi rigidi basati sulla presenza fisica piuttosto che sui risultati raggiunti. Ciò danneggia in primo luogo le donne con carichi familiari, spesso costrette a rinunciare al lavoro o ad accontentarsi di posizioni di minor rilievo. Il ‘Lavoro agile’ è un diverso modo di intendere la prestazione lavorativa, basata non sul culto della presenza fisica in ufficio ma sul risultato, ovunque lo si produca. Per questa ragione è sicuramente in grado di incidere nel profondo sulla cultura delle organizzazioni, aprendo la strada ad una reale eguaglianza di genere nel mondo del lavoro e alla più ampia condivisione delle responsabilità familiari nelle coppie”.

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