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L’Università di Genova lancia doppio libretto per trans

L'iniziativa è partita dal Comitato pari opportunità dell'Università di Genova

Pubblicato:15-11-2016 17:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:18

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genova_universitàGENOVA – “Un’iniziativa surreale, ai confini della realtà”. Così Matteo Rosso, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale della Liguria e presidente della commissione Sanità, e Stefano Balleari, vicepresidente del Consiglio comunale di Genova e candidato sindaco, commentano la comunicazione inviata dal “Comitato pari opportunità” dell’Università di Genova agli studenti dell’Ateneo per annunciare l’attivazione del “doppio librettoper transgender. L’iniziativa viene diffusa attraverso una e-mail in cui il comitato informa che “anche presso l’Università degli Studi di Genova, gli studenti e le studentesse transgender potranno richiedere un nuovo badge o libretto elettronico riportante il nome corrispondente all’identità di genere a cui sentono di appartenere, come previsto dall’Azione 11 del PAP 2013-2016 (Piano Azioni Positive)”.

Dura la presa di posizione di Matteo Rosso: “C’è un’anagrafe italiana- attacca- in cui si viene registrati con proprio nome e cognome, se ci sono dei cambiamenti li farà prima l’anagrafe che l’Università. Scrivere nero su bianco che si propone questo per andare incontro ai transgender mi sembra che sia la forzatura di una situazione che dal punto di vista della giurisprudenza non è ancora normata”. I due esponenti di Fratelli d’Italia definiscono l’iniziativa “becera: un doppio libretto che servirebbe ai cosiddetti transgender di avere una sorta di doppia identità accademica, in linea, a detta dei promotori, con l’identità di genere a cui sentono di appartenere. Una follia che, peraltro, si scontra con le mozioni approvate dalla Regione Liguria in tema di contrasto alla diffusione delle teorie gender, di cui la sinistra nega l’esistenza, ma che evidentemente esistono eccome”.

di Simone D’Ambrosio, giornalista


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