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Ap e Upr, a battesimo #RepubblicaFutura

SAN MARINO - Non è la fusione di due partiti, né la nascita di qualcosa di nuovo, per ora

Pubblicato:15-10-2015 14:57
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:38

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SAN MARINO – Non è la fusione di due partiti, né la nascita di qualcosa di nuovo, per ora #RepubblicaFutura si limita a fare “le prove generali di un prossimo interlocutore politico”. Eppure, malgrado le premesse, dal Grand Hotel Primavera oggi si celebra il battesimo dell’ultima novità del panorama politico sammarinese. A presentarla non sono le facce note dei due movimenti direttamente coinvolti, Ap e Upr, ma chi si identifica nella base, perché per ora partiti e #RepubblicaFutura, assicurano, restano su due binari distinti. Portavoce sono, da una lato, Lorenzo Lonfernini, di matrice Upr, dall’altra, per Ap, Massimo Albertini. Rf è, secondo le loro parole, “uno spazio di aggregazione e sviluppo di idee e progetti- spiega Lonfernini- è una struttura informale, senza cariche e statuto, che nasce per cogliere l’esigenza, diffusa nella cittadinanza, di riunire l’area popolare, democratica, liberale e riformatrice per superare la disaggregazione”.

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#RepubblicaFutura “non nasce in antitesi o contro nessuno- sottolinea il portavoce- è uno strumento a disposizione di chi vuole mettersi in gioco in un progetto che parte da zero”. Albertini ribadisce che il progetto “non è assolutamente una fusione, è aperto a tutti e non segue ideologie, ma guarda al futuro”. Obiettivo è di fatto poter riunire più cittadini, non solo chi già si è avvicinato ad Ap e Upr, anche chi vorrà avvicinarsi alla politica per la prima volta. Ma qualche paletto, rispetto in particolare i partiti tradizionali, quindi anche la Dc che appartiene alla stessa area di riferimento, Rf li ha già posti. “La nostra visione è verso il futuro- puntualizza Albertini- e non conciliabile con i partiti tradizionali conservatori, sulla scena da decenni”. E ancora: “Nostro intento- scandisce- è combattere il difetto di legittimazione democratica emerso da sistemi e meccanismi che i partiti maggiori hanno permesso nelle ultime tornate elettorali”, il riferimento è quindi allo spettro del voto di scambio. “Rf- continua- non accetterà quello che certi partiti hanno permesso, portando a un grave difetto di legittimizzazione i rappresentanti del Paese”. La legalità, spiegano i portavoce, sarà non a caso uno dei temi chiave su cui il movimento intende confrontarsi, alla pari di sovranità, smart city, piazza finanziaria “credibile”, cultura e sanità. Su questi argomenti Rf organizzerà a breve incontri e tavole rotonde con la cittadinanza. In platea gli unici consiglieri presenti sono Nicola Selva e Roger Zavoli di Upr. Lo stesso Selva ribadisce il concetto espresso da Lonfernini: “Ap e Upr, indistintamente, in Consiglio si muoveranno ognuno rispetto al ruolo di maggioranza e minoranza che ha- spiega- Rf è contenitore di un confronto non solo tra due partiti, ma fra persone non legate a movimenti politici e da qui partiamo”.


di Cristina Rossi

Giornalista professionista

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