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Radio Radicale, nonostante le proteste Crimi tira dritto: “No al rinnovo della convenzione”

Oltre alle opposizioni, protestano anche Agcom e la presidente del Senato Elisabetta Casellati

Pubblicato:15-04-2019 14:12
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:21
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ROMA – Su Radio radicale “la posizione è molto chiara: è intenzione di questo Governo, mia e del Mise, di non rinnovare la convezione con l’emittente radiofonica”. Lo conferma il sottosegretario all’editoria, Vito Crimi oggi a margine del convegno a Palazzo Pirelli a Milano, organizzato dal Corecom.

“Nessuno ce l’ha con Radio Radicale e nessuno vuole la chiusura della radio come si vuole descrivere”, evidenzia Crimi, secondo il quale “Radio Radicale ha svolto da 25 anni un servizio senza alcun tipo di valutazione intesa come una gara per valutare l’effettivo valore di quel servizio”.

Il sottosegretario rileva che “la legge dice ‘il Mise può, nei limiti di certe risorse, spezzare una convenzione, che è stata rinnovata per 25 anni”, facendo poi un paragone con le concessioni: “Tutti a lamentarsi perché sono rinnovate per 30 anni senza aver fatto alcun tipo di valutazione”, sostenendo che questo dovrebbe valere anche per il settore della stampa.


Esiste, conclude Crimi, “Rai parlamento, esiste un servizo pubblico, esiste un contratto di servizio, all’interno del quale è previsto un canale istituzionale, che trasmetta le sedute parlamentari e delle commissioni”.

EDITORIA. AGCOM: RADIO RADICALE RACCONTA POLITICA-CULTURA IN MODO QUALIFICANTE

“Trovo che Radio Radicale abbia un ruolo distintivo e addirittura qualificante nel modo in cui racconta il dibattito politico e culturale in Italia: trasmette dibattiti in modo integrale e senza censura”. Così Mario Morcellini, commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), organizzato, oggi a margine del convegno organizzato dal Corecom e Ordine dei giornalisti della Lombardia, a Palazzo Pirelli di Milano.

“Cercherò di sostenere questa causa”, continua Morcellini, che aggiunge: “Posso capire le ragioni di non creare precedenti ma ci sono mille strumenti con cui il diritto può salvaguardare le imprese senza rottamarle”.

EDITORIA. CASELLATI: NON SPEGNERE VOCE DI RADIO RADICALE

“La voce di Radio Radicale non può essere spenta. Non si può cancellare uno strumento prezioso che per oltre 40 anni ha garantito al nostro Paese un’informazione libera, trasversale, corretta ed estremamente preziosa, svolgendo di fatto la funzione di servizio pubblico del quale hanno potuto usufruire generazioni di italiani”. Così il Presidente del Senato Elisabetta Casellati commenta la notizia dell’intenzione del governo di non rinnovare la convenzione con Radio Radicale.

“Sarebbe una decisione grave sulla quale a mio avviso si dovrebbe riflettere ancora. In democrazia si deve puntare a rafforzare il pluralismo dell’informazione. Non a limitarlo”, ha aggiunto il Presidente Casellati.

EDITORIA. RADIO RADICALE, PAITA: GOVERNO SPEGNE INFORMAZIONE NON AMICA

“Il sottosegretario con delega all’editoria Vito Crimi ha ribadito oggi che l’intenzione del governo è spegnere Radio Radicale, un esempio di informazione libera, plurale ed equidistante dai partiti politici. Discorso diverso per la Rai, che continua a godere dei finanziamenti pubblici, essendo oramai sotto lo stretto controllo della maggioranza. Un’ipocrisia insopportabile, che mette in discussione il principio della libertà di stampa e svela, per l’ennesima volta, la maschera di un governo che vuole influenzare l’opinione pubblica per fini elettorali. Una vergogna”. Così la deputata del Pd Raffaella Paita.

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