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A Rimini, stretta del Comune sui parcheggi per disabili

RIMINI-  Giro di vite da parte del Comune

Pubblicato:15-04-2016 17:35
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:34

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parcheggio_disabili

RIMINI-  Giro di vite da parte del Comune di Rimini sull’assegnazione di stalli di sosta gratuiti ai disabili. Come spiega questa mattina in commissione l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto Biagini, il regolamento in essere, risale al 2001 ed è “molto permissivo”: ha dato adito a diversi abusi, anche “beceri“. Da qui la previsione di criteri più stringenti, ma anche la certificazione della possibilità di sosta gratuita su tutte le strisce blu gestite dall’amministrazione. La versione in vigore, entra nel dettaglio il dirigente Marco Tamagnini, prevede per i possessori di tesserino da disabile la possibilità di richiesta di uno stallo personalizzato su strada. Così dal 2004 ne sono stati creati circa 150 all’anno, per un totale aggiornato di 1.315 parcheggi con le strisce gialle. Con alcune zone, come quelle di piazza Ferrari e della chiesa di Sant’Agostino, letterlamente oberate. Da qui la decisione di mettere mano al regolamento, prevedendo più requisiti. Se prima era sufficiente il tesserino ora occorre anche essere in possesso della patente, da parte del disabile o di un accompagnatore che risiede nello stesso indirizzo anagrafico. Inoltre viene prevista l’incapacità a deambulare certificata dall’Ausl e viene delimitata la zona entro cui rilasciare lo stallo, un raggio di 100-200 metri dall’abitazione. La richiesta potrà essere fatta da chi ha una invalidità superiore almeno a un anno. Infine viene tolto il lungomare per scarsità di richieste. La durata del permesso è di cinque anni e quelli attualmente in scadenza verranno verificati in base ai nuovi requisiti.

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Sentite le proposte di modifica, in commissione è arrivato un via libera, ma le perplessità non mancano. Come sottolinea Giovanna Zoffoli del Partito democratico, capita che i disabili “diventino lo strumento di figli e nipoti per ottenere uno stallo”. Per questo, propone Savio Galvani, della Federazione della sinistra, la richiesta andrebbe legata non al possesso della patente ma dell’auto. “Siamo la patria degli accompagnatori”, aggiunge Carla Franchini del Movimento 5 Stelle, segnalando che “girano soli senza prendere multe” e chiedendo di precisare meglio il criterio escludente del possesso di un garage o di un parcheggio. Garage però, le fa eco Eraldo Giudici del gruppo misto, spesso inaccessibile per il disabile.

Di Cristiano Somaschini, giornalista professionista

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