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La Sardegna vota la nuova legge sull’edificabilità delle coste: a 300 metri dal mare non si costruisce più

"La semplificazione e il riordino delle disposizioni in

Pubblicato:15-04-2015 17:37
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:16

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sardegna case“La semplificazione e il riordino delle disposizioni in materia di urbanistica ed edilizia, e di tutte le procedure che governano il processo normativo così da rendere più vicina la pubblica amministrazione alle necessità dei cittadini e delle imprese, è uno degli obiettivi del disegno di legge 130”. L’assessore dell’Urbanistica ed Enti locali Cristiano Erriu, parla così dell’approvazione, in Consiglio regionale, del disegno di legge sull’edilizia abitativa.

“L’introduzione di misure procedurali chiare e semplificate- ha proseguito Erriu- dà una risposta immediata, non più rinviabile, alle amministrazioni locali, da anni in difficoltà per il mancato aggiornamento di norme regionali risalenti a 40 anni fa, e ai cittadini che attendevano un nuovo quadro normativo ispirato a certezza e celerità dell’azione amministrativa”.

Inoltre, “ovviamente grande attenzione è rivolta al contrasto e al contenimento del consumo di suolo- continua l’esponente della giunta Pigliaru- alla limitazione dell’espansione urbana e alla sua rigenerazione e riqualificazione garantendo, allo stesso tempo, l’adeguamento degli edifici alle nuove esigenze delle famiglie e del sistema produttivo. La legge mira alla salvaguardia sia delle aree rurali che di quelle costiere e rimuove quelle norme del recente passato che hanno costituito un rischio per l’assetto del territorio, come la legge sul golf, o della sicurezza delle persone come per esempio il riuso abitativo degli scantinati”. La norma appena approvata è “il primo tassello di una più complessa legge regionale- ribadisce Erriu- di governo del territorio alla quale stiamo già lavorando e la cui base di discussione sarà presentata al più presto. Lo stesso valga per il Ppr zone interne e la Carta dei suoli”.


L’ultimo mattone della nuova Legge casa è stato dunque posato oggi in Consiglio, con il ddl che è passato con 33 voti favorevoli della maggioranza, mentre la minoranza compatta ha votato no a una norma la cui discussione si è trasformata in un percorso lunghissimo (più di un mese) e piuttosto burrascoso. E anche oggi in Aula, durante gli ultimi passaggi prima dell’approvazione, non sono mancati i momenti di tensione e scontro tra opposizione e maggioranza. “E’ una norma che va verso la semplificazione- ha chiarito Luigi Ruggeri del Pd- la differenza rispetto al precedente Piano casa è data dai limiti di costruzione nell’agro e dal divieto di edificare entro i 300 metri dal mare. Altro punto qualificante è il limite assoluto agli incrementi volumetrici dentro l’edificato”.

Il consigliere Pd ha poi criticato l’atteggiamento ostruzionistico dell’opposizione manifestando la necessità di una modifica del Regolamento interno. “Occorre trovare una sintesi che garantisca l’opposizione ma, allo stesso tempo, permetta alla maggioranza di andare avanti nel suo programma di Governo”. Durissima la replica del capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis: “Non si può tollerare l’atteggiamento di chi è stato silente per tutta la discussione della legge e poi si alza per fare la morale su come si lavora in aula. Ruggeri non riuscirà mai a mettere il bavaglio a questa opposizione”. Più conciliante il forzista Giuseppe Fasolino: “Personalmente devo dire che ho messo molto impegno per cercare di migliorare questa legge e devo ammettere che è migliorata, grazie soprattutto al supporto dell’opposizione. Non tutti gli atteggiamenti messi in campo dalla minoranza in questo mese erano ostruzionistici e devo fare i complimenti a Erriu, che ha ascoltato i suggerimenti anche dell’opposizione, cercando di migliorare dove possibile”.

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