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Renzi parla dopo la batosta del referendum: “Non scappo, inizia la nostra battaglia”

L'ex presidente del Consiglio intervistato su Repubblica da Ezio Mauro

Pubblicato:15-01-2017 10:35
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:47

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Credits Antonio FraioliROMA –  “Brucia, eccome se brucia. Tanto che il vero dubbio è stato se continuare o lasciare. Ma poi uno ritrova la voglia e riparte”. Il segretario del Pd Matteo Renzi, in una lunga intervista a Repubblica, la prima dopo la sconfitta al referendum di un mese fa, annuncia di voler continuare a fare politica. L’uscita dalla politica, spiega, “nei primi giorni. Mi tentava: un po’ per curiosità, un po’ per arroganza. Poi ho pensato che solo il vigliacco scappa nei momenti di difficoltà. Ho ripensato alle migliaia di lettere ricevute, al desiderio di futuro espresso da milioni di persone. La nostra battaglia è appena incominciata“.

Matteo Renzi fa autocritica. Aver usato troppo ‘l’io’ al posto del ‘noi’ “e’ stato uno dei miei limiti. Ma l’Italia che abbiamo trovato nel 2014, con il pil al meno due per cento, aveva bisogno di una scossa. Dire io e metterci la faccia è stato necessario”, spiega il segretario del Pd. A chi gli domanda se non riesca “fino in fondo” a dire ‘noi’, Renzi risponde: “Sto imparando, vorrei ci provassimo tutti. Vede, il Pd potrebbe vantarsi di un Jobs act votato dalla sinistra, di unioni civili votate dai cattolici, della legge sul caporalato e del miliardo e otto stanziato per la povertà, degli oltre 17 miliardi di recupero dalla lotta all’evasione, dell’abbassamento delle tasse. Invece i nostri votano in Parlamento, e tacciono nel Paese, anche sulle cose più positive”.

GIGLIO MAGICO? “NON HO SBAGLIATO, LOTTI E BOSCHI ECCELLENTI”

Aver scelto i collabratori piu’ stretti nella cerchia dei vecchi amici, nel cosiddetto ‘giglio magico’, ha penalizzato Matteo Renzi a Palazzo Chigi? “Dissento radicalmente”, risponde il segretario del Pd. “Io ho sempre cercato di scegliere i più bravi. Ogni leader nel mondo ha un gruppo di collaboratori storici, anche del proprio territorio. E se lei si riferisce a Boschi e Lotti le dico che sono due persone straordinarie, professionisti eccellenti”. A proposito di Manzione, “capo dei vigili urbani a Firenze che diventa responsabile del dipartimento affari giuridici di Palazzo Chigi”, Renzi commenta: “Talmente brava che è stata confermata anche da Gentiloni. Tutto qui questo mitico Giglio Magico?”. Quanto all’imprenditore Marco Carrai, “candidato per settimane a guidare la cyber security”, il leader Pd sbotta: “E poi non lo abbiamo nominato. Forse avrebbe fatto comodo la sua competenza, sa?”. Il direttore di Repubblica chiede se non e’ preferibile “un ufficiale dei carabinieri laureato all’ Mit e in più ha giurato fedeltà alla Repubblica”. Renzi rivendica il metro seguito sulle nomine. “Adesso ascolti me: all’Eni dopo un lungo colloquio ho nominato De Scalzi, che non conoscevo, all’Enel Starace che non avevo mai visto, alle Ferrovie Mazzoncini che non è certo fiorentino, a Finmeccanica Moretti, alla Cdp Costamagna. Vogliamo parlare delle nomine nelle forze dell’ ordine o ai servizi? Vogliamo discutere di Guerra e Piacentini che hanno accettato di rinunciare a stipendi milionari per lavorare con me? Vogliamo dire che col mio governo Fabiola Gianotti è arrivata a dirigere il CERN e Filippo Grandi l’Alto Commissariato per i rifugiati? Sono orgoglioso di queste scelte, altro che gigli e magie”.


VOTARE SUBITO? “MI E’ INDIFFERENTE, NON HO FRETTA”

Votare subito senza far finire la legislatura? “Mi è assolutamente indifferente”, risponde Matteo Renzi. “Io non ho fretta- aggiunge il segretario del Pd- decidiamo quel che serve all’Italia, senza ansie ma anche senza replicare il 2013 dove abbiamo pagato un tributo elettorale al senso di responsabilità del Pd. Forse alcuni parlamentari – specie dei nuovi partiti – sono terrorizzati dalle elezioni perché sanno che non avrebbero i voti neanche per un’ assemblea di condominio. Ma noi no. Noi faremo ciò che serve al Paese”.

“OK MAGGIORITARIO, MA PD DECISIVO ANCHE CON PROPORZIONALE”

Matteo Renzi conferma di essere favorevole al ballottaggio anche con Grillo in campo: “Sì, è il modo per evitare inciuci, governissimi, larghe intese tra noi e Forza Italia che non servono al Paese e aprono un’ autostrada ai grillini. Ballottaggio, o se no Mattarellum”. Renzi aggiunge: “Se poi dalla Corte verrà fuori un sistema diverso ci confronteremo con gli altri. Col maggioritario il Pd è il fulcro di un sistema simile alla democrazia americana. Con il proporzionale torniamo a un sistema più simile alla democrazia cristiana. Ma il Pd sarà decisivo comunque. Il futuro dell’ Italia passa da noi, dai nostri sindaci, dalla comunità di valori della nostra gente. Che non ne può più di chi tutti i giorni spara contro il quartier generale”.

RENZI: FORSE NON DOVEVO DIRE ‘GUFI’, MI STANNO ANCHE SIMPATICI…

Matteo Renzi fa mea culpa sull’uso del termine ‘gufi’ per indicare i critici delle politiche del governo da lui presieduto. “Bisognava dar l’ idea della svolta. Forse non dovevo usare quelle parole, va bene: ma l’ ottimismo fa parte della politica. Detto questo adesso posso confessarlo: a me i gufi stanno simpatici. Gli animali, intendo“, dice il segretario del Pd in un’intervista all’ex direttore di Repubblica Ezio Mauro.

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DI TUTTO PER SALVARE UNITA’, VEDRO’ STAINO E EDITORI

 “Faremo di tutto. Vedrò Staino e gli editori la settimana prossima. Ma se il giornale vende poco davvero pensiamo che la colpa sia del segretario del partito? Lavoreremo a una soluzione con umiltà e buon senso”, spiega Renzi.

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