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Apre il nuovo ospedale a Massa, Rossi: “Una svolta per questo territorio”

FIRENZE - "Questa inaugurazione è una svolta per questo territorio, un grande cambiamento. Questo ospedale delle Apuane non

Pubblicato:15-01-2016 18:14
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:47

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FIRENZE – “Questa inaugurazione è una svolta per questo territorio, un grande cambiamento. Questo ospedale delle Apuane non è il frutto di una decisione presa dall’alto, ma di una decisione che tutta la comunità di Massa e Carrara ha preso. Già prima del 2000 si era capito la necessità di unificare i tre ospedali di questo territorio. Se volevamo dare un futuro alla sanità apuana dovevamo costruire un ospedale unico. Poi decidemmo di fare i quattro ospedali in serie, che consentivano anche una serie di risparmi”. Così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, è intervenuto oggi all’inaugurazione del nuovo Ospedale delle Apuane a Massa.

Le-Regioni-non-sono-più-adeguate-lo-dice-il-presidente-della-Regione-Toscana-Enrico-Rossi“Ci sono state vicende alterne e contenziosi- ha ricordato Rossi-: la Regione li ha vinti e voglio ringraziare per questo i direttori generali, che hanno avuto momenti difficili. La loro determinazione e il supporto politico ci hanno consentito di arrivare a questo risultato. Il project financing non è la strada verso la privatizzazione, come è stato detto da alcuni. Sono stati appaltati solo i servizi che già lo erano prima, non abbiamo privatizzato niente di più di quello che già era privatizzato prima”.

La costruzione del nosocomio è costata 150 milioni di euro, la maggior parte dei quali di provenienza pubblica. “Questi ospedali- ha proseguito Rossi- sono stati costruiti tutti e quattro senza incidenti sul lavoro e anche questo è un bel risultato. Dal 2000 in poi in Toscana sono stati spesi 3 miliardi e 500 milioni in opere per le strutture del settore sanitario. Gli ospedali sono stati ristrutturati, rinnovati, alcuni li abbiamo chiusi e ne abbiamo aperti di nuovi- ha ricordato-. Alla fine il risultato è un affresco straordinario”.


di Carlandrea Poli, giornalista

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