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Consigliera di parità: “Su nuova maternità apriamo un confronto”

https://youtu.be/mmqol7uTAdIROMA - Chi è la consigliera di parità, perché è prevista e quali funzioni ha. Abbiamo provato a rispondere a queste

Pubblicato:14-12-2018 17:39
Ultimo aggiornamento:14-12-2018 17:39
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https://youtu.be/mmqol7uTAdI

ROMA – Chi è la consigliera di parità, perché è prevista e quali funzioni ha. Abbiamo provato a rispondere a queste domande intervistando, negli studi della Dire, Francesca Bagni Cipriani, consigliera di parità del Ministero del Lavoro.

“Una figura istituzionale poco nota che nasce- spiega Cipriani- dagli stessi principi costituzionali e piu’ esplicitamente in virtù del Codice della Pari Opportunità che risponde a una precisa direttiva europea. La consigliera agisce su tutti i fenomeni discriminatori, diretti e indiretti, che avvengono nel mondo del lavoro”.


Una funzione di vigilanza, ma anche di intervento in un mercato del lavoro, quello italiano, in cui “tutti i rilevamenti eseguiti dalle agenzie competenti- esplicita la consigliera- mostrano che le donne sono assunte di meno, vengono pagate meno, sono mandate via prima degli altri e fanno meno carriera.

L’Italia in tal senso ha un record europeo tutto negativo e si colloca al di sotto del valore chiesto dall’Europa sia sull’occupazione femminile che sul differenziale salariale, il cosiddetto ‘gender pay gap’, che, come indicato dagli ultimissimi dati Eurostat, è oggi al 17% contro il precedente e ridicolo 6%”.

Lavoratrici o lavoratori che subiscono discriminazioni possono rivolgersi alla consigliera di parità

“Fatte le valutazioni del caso e appurata la discriminazione, la consigliera ha il diritto-dovere di convocare il datore di lavoro e di procedere con il tentativo di mediazione presso gli ispettorati del lavoro o la sede istituzionale. Grande parte di queste discriminazioni- precisa Cipriani- è risolvibile e spesso ha a che fare con tutte le questioni legate alla carriera femminile, al lavoro di cura e alla maternità. Lavoro di cura che include anche l’assistenza delle persone anziane”.

 

https://youtu.be/2yyppt1-THQ

MATERNITA’ E CONCILIAZIONE LAVORO IL FOCUS DI CIPRIANI

La maternità e la conciliazione con il lavoro è il focus principale che la consigliera di parità, Francesca Bagni Cipriani, intervistata dalla Dire, ha approfondito nel corso dell’intervista, anche alla luce della recente proposta sulla facoltà di lavorare fino al nono mese.

“I numeri, pubblicati annualmente dall’Ispettorato nazionale del lavoro, sulle dimissioni di madri e padri nel primo anno di vita del bambino, il periodo in cui il lavoratore è intoccabile, sono numeri importanti perché possono nascondere dimissioni sospette, problema per il cui superamento oggi bisogna convalidare le dimissioni all’ispettorato del lavoro ed è prevista la registrazione elettronica”. Ma non è tutto. Proprio la consigliera, partendo dall’analisi congiunta con l’Ispettorato del Lavoro, ha raccontato alla Dire un’altra faccia della maternità e delle dimissioni nel primo anno di vita del bambino.

“Sono soprattutto le mamme a lasciare il lavoro e il numero purtroppo cresce. Quest’anno sono arrivate a 39.738 e la ragione prevalente di questa scelta è la mancanza dei nonni e di un appoggio familiare. I nidi costano”.
La consigliera di parità ha parlato di “non accoglienza della maternità”: un vulnus che pesa soprattutto per un Paese come l’Italia, seduto su una bomba demografica.”Quando poi i congedi sono chiesti dai padri, l’uomo- sottolinea Cipriani- è considerato proprio un traditore dell’azienda”.

La proposta sul nono mese e la facoltà di lavorare fino all’ultimo ha suscitato scalpore e sospetto. La lesione di un diritto? Secondo la consigliera di parità “proprio raccogliendo le sollecitazioni delle lavoratrici, emerge come ci sia una fatica ad allontanarsi dal posto del lavoro, per la carriera ad esempio. Molte non vogliono allontanarsi”. Un invito a parlarne in modo aperto è quello con cui ha concluso la sua intervista Francesca Bagni Cipriani. “Parliamone, ascoltando tutti i pareri a partire dai ginecologici. Capiamo cosa sta cambiando nella testa delle donne, soprattutto di quelle giovani”.

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