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De Luca indagato per istigazione al voto di scambio

Il riferimento è al discorso di esortazione al Sì al referendum, fatto dal governatore campano davanti a circa 300 amministratori e sindaci Pd

Pubblicato:14-12-2016 14:53
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:25

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vincenzo_de_lucaNAPOLI – La procura di Napoli ha iscritto nel registro degli indagati il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per l’ipotesi di istigazione al voto di scambio conseguente il discorso di esortazione al Sì al referendum dello scorso 4 dicembre fatto dal governatore campano davanti a circa 300 amministratori e sindaci Pd della regione.

La procura ha trasformato il fascicolo senza ipotesi di reato a un modello 21, per l’ipotesi di istigazione al voto di scambio. La modifica consente agli inquirenti di interrogare persone ritenute informate dei fatti. Ad essere sentito dal pool di magistrati, tra gli altri, il portavoce di De Luca, Paolo Russo, che era presente a quell’incontro.

Al vaglio degli inquirenti anche il ruolo di commissario in pectore alla sanità campana con cui De Luca si presentò alla platea. Per cui non sarebbe stato fatto a caso il riferimento agli studi professionali come ai laboratori (“ci sono 400 laboratori, sono tanti voti”).


‘NO COMMENT’ DI DE LUCA

No comment del governatore campano, Vincenzo De Luca, sull’ipotesi del reato di istigazione al voto di scambio avanzata dalla procura di Napoli in merito al fascicolo aperto dopo le parole usate dal presidente della Regione nel corso di una riunione con 300 sindaci prima del referendum costituzionale. “Stiamo parlando dell’ospedale del Mare”, si è limitato a dire De Luca ai giornalisti che, a margine dell’inaugurazione del nosocomio, gli chiedevano di commentare la notizia. Durante la conferenza stampa, a Napoli, il governatore ha chiesto a un direttore sanitario di non avere “paura a mettere una firma o a firmare una transazione” mettendo in conto che si possa avere “un avviso di garanzia. Ma se si ha la coscienza pulita – ha detto – si va avanti oppure qui moriamo di avvisi di garanzia con la gente che ha nemmeno i servizi essenziali”.

DE MAGISTRIS: DISTANZA DA QUEL METODO POLITICO

“Non mi compete dare una valutazione sulle vicende giudiziarie, mi compete censurare e prendere le distanze dal punto di vista politico dal metodo, dalla forma e dai toni con i quali alcune persone hanno cercato di orientare le persone verso il sì in campagna referendaria”, commenta Luigi de Magistris . “Mi pare assolutamente un atto dovuto che si accerti, indipendentemente o meno da eventuali esposti, quanto accaduto in alcune giornate della campagna elettorale. Si sa – aggiunge il sindaco di Napoli – che quando si fa politica talvolta si eccede nei toni e si va sopra le righe, ma quello che abbiamo ascoltato e visto in campagna elettorale è andato anche molto oltre la dialettica politica”. Il primo cittadino ricorda comunque che “non sono bastati appelli a fritture di pesce o ad altro per condizionare il voto che è stato inequivocabile: il 70% dei cittadini campani ha detto un bel no. Dando una batosta all’accoppiata Renzi-De Luca”.

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