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Uso del carbone in crescita in India, il Governo taglia corto: “Non abbiamo alternative”

Recependo in parte quanto indicato sabato

Pubblicato:14-12-2015 16:18
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:42

centrale a carbone
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centrale a carbone inquinamentoRecependo in parte quanto indicato sabato nel documento finale alla fine della Conferenza Onu sui cambiamenti climatici di Parigi, l’India ha segnalato di volere raggiungere in un quinquennio il culmine delle sue emissioni dovute all’utilizzo del carbone, ma contrariamente alle aspettative ha anche indicato che dopo quella data il carbone restera’ combustibile di preferenza per decenni.

Il Paese, terzo al mondo come emissioni dal carbone dopo Cina e Stati Uniti, dipende infatti da questo combustibile per il 61% del suo fabbisogno energetico, anche se punta a ridurre questa percentuale al 57% nel 2031-32. Per lo stesso ministero del Carbone, non ci sarebbero alternative immediate e nemmeno nel medio termine. Con la giustificazione che le emissioni pro-capite per ciascuno degli 1,26 miliardi di indiani sono al di sotto della media dei Paesi grandi inquinatori. L’impegno e’ contemporaneamente di moltiplicare per 30 la produzione di elettricita’ solare entro il 2022, per contribuire ad arrivare tra 15 anni a una percentuale di rinnovabili del 29% contro il 12% attuale. Il grande paese asiatico- contrariamente alla Cina- ha un buon numero di anni prima di superare il culmine demografico e quindi dovra’ garantire lavoro e risorse a una popolazione in crescita. Un limite potrebbe essere nelle crescenti perplessita’ di finanziatori e donatori internazionali a garantire nuove iniziative di produzione termoelettrica, preferendo intervenire per finanziare centrali a gas o energie rinnovabili. (DIRE-MISNA) 


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