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Manovra, Fortuna (Unicusano): “Procedura infrazione Ue non sarebbe la fine del mondo”

Il rettore dell’UniCusano, l’economista Fabio Fortuna, intervenendo a Radio Cusano Campus

Pubblicato:14-11-2018 07:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:47
Autore:

fabio fortuna
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ROMA – “Nella lettera trasmessa alla Commissione Ue ci sono degli elementi attenuativi, come il discorso delle spese eccezionali e la clausola di salvaguardia sul deficit, per cui ci si impegna a non superare il 2,4%, ma in sostanza rimane tutto immutato rispetto alla prima stesura. Ce lo aspettavamo perche’ le dichiarazioni degli esponenti del governo non lasciavano presagire un mutamento comportamentale. E’ rimasta quella rigidita’, quella contrapposizione con l’Europa che non serve a nessuno. Vedremo i mercati come reagiranno. Pero’ voglio dire che nel caso in cui dovesse partire una procedura d’infrazione non sarebbe la fine del mondo. La nostra condizione non e’ paragonabile a quella della Grecia, non siamo piu’ nella crisi economica globale del 2011. Oggi siamo in una fase di ridimensionamento della crescita, si cresce meno delle aspettative, ma si cresce”. Cosi’ il rettore dell’UniCusano, l’economista Fabio Fortuna, intervenendo a Radio Cusano Campus sulla manovra. “L’ambizione di questo governo- ha aggiunto il rettore- e’ crescere piu’ di quanto stimino gli enti internazionali. Se noi riuscissimo a crescere di piu’ e gli altri Paesi europei crescessero meno, come da previsioni, ci riavvicineremmo. Speriamo che questo si possa verificare”.


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