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Nucleare, Sogin smantella il camino della centrale del Garigliano: era alto 95 metri – VIDEO

La societa' si e' occupata anche di stoccare in fusti i 7 metri cubi di materiale non rilasciabile, che ora si trovano in un deposito temporaneo nel sito di Sessa Aurunca.

Pubblicato:14-11-2017 17:04
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:53

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SESSA AURUNCA (CE) – E’ stato smantellato il camino della centrale nucleare del Garigliano. I lavori sono stati completati questa mattina dalla Sogin, la societa’ di Stato responsabile del decomissioning degli impianti nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi. Il camino demolito, posizionato accanto all’edificio reattore, era una struttura in cemento armato di 95 metri, con un diametro di 5 metri alla base e di 2 in cima. Al suo posto, Sogin posizionera’ un nuovo camino, grande 3 volte meno del precedente, che sara’ completato entro l’anno e servira’ per le prossime attivita’ di dismissione. La societa’ si e’ occupata anche di stoccare in fusti i 7 metri cubi di materiale non rilasciabile, che ora si trovano in un deposito temporaneo nel sito di Sessa Aurunca. Le macerie prodotte sono pari a 830 tonnellate di materiale, tra cemento (800 tonnellate) e metallo (30 tonnellate).

La centrale nucleare del Garigliano e’ stata chiusa definitivamente nel 1982

La centrale nucleare del Garigliano e’ stata chiusa definitivamente nel 1982, a seguito del terremoto che nell’Ottanta distrusse l’Irpinia “e quel camino era il componente piu’ sensibile dal punto di vista sismico, quindi e’ stato il primo attenzionato per lo smantellamento”, spiega Severino Alfieri, direttore della disattivazione delle centrali Sogin, nel corso di un sopralluogo nella struttura. Il progetto e’ iniziato nel 2014 mentre l’attivita’ di demolizione vera e propria ha preso il via lo scorso agosto. La tecnica di demolizione e’ quella della frantumazione controllata che garantisce un massimo livello di sicurezza. In una prima fase sono stati realizzati i lavori propedeutici, l’impermeabilizzazione delle aree e il consolidamento delle strutture. Per la decontaminazione delle pareti interne del camino “abbiamo progettato e costruito, solo con ditte italiane – aggiunge Alfieri -, un robot per la scarifica inserito proprio all’interno del camino, cosi’ da automatizzare tutta l’operazione”.


A decontaminazione avvenuta, Sogin ha proceduto alla demolizione

Il progetto di smantellamento e’ costato circa 10 milioni di euro, compresa la costruzione del nuovo camino in acciaio inossidabile. “Promuoviamo il know-how italiano del decomissioning nucleare – continua il direttore della disattivazione delle centrali Sogin – con soluzioni progettuali e tecnologiche d’eccellenza impiegate per lo smantellamento della centrale del Garigliano. Questo e’ un campo molto importante, il decomissioning, sia in ambito nucleare che non, e’ il futuro dei Paesi industrializzati. E quella italiana e’ senza dubbio un’esperienza da esportare”.

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